Cartoline di auguri, regali sotto l’albero, dolcetti, visite da Babbo Natale: per la generazione dei Millennials Natale 2019 è anche per i pets. Negli Usa – e non solo, lo sappiamo bene – un esercito di “dog parents” è pronto a trascorrere il periodo di festa viziando come fossero bambini i loro fidati amici a quattro zampe. Il fenomeno delle “happy pawlidays” (da “paw” che significa zampa) trova terreno fertile nella fascia tra i 25 e i 40 anni, l’età in cui un tempo si metteva su famiglia. “Rimandano la scelta di avere figli, o decidono di non averli, e si concentrano piuttosto sugli animali da compagnia”, spiega un’esperta di mercato: “Molti di loro trattano i pets come bambini e spendono su di loro una parte crescente dei loro guadagni”. Stavolta, secondo un recente sondaggio, gli americani spenderanno per le feste una media di 40 dollari per i loro pets, contro i 25 dollari di 15 anni fa. Nel 2019-2020 quasi metà dei proprietari di animali hanno acquistato regali per le feste per i loro pelosi compagni, secondo la American Pet Products Association, che cura ricerche di mercato nell’industria degli animali di compagnia.
IL NATALE E’ “PELOSO” ANCHE IN CINA, IN UK E NATURALMENTE IN ITALIA
Ma, appunto, il fenomeno non conosce frontiere. Accade lo stesso in Cina: ne abbiamo scritto qui e qui, descrivendo come si sia impennata la spesa per i propri animali domestici. In Gran Bretagna si spendono circa 900 milioni di sterline per i pets, secondo un sondaggio della catena Cox&Cox: una media di 25 sterline, che salgono a oltre 40 nella fascia dei Millennials, per un totale di 51 milioni di animali. La tendenza del “Natale peloso” spopola all’estero ma si diffonde anche in Italia. E’ milanese Prestige, la startup che porta i cani negli hotel di lusso, a Caorle (Ve) il tradizionale villaggio di Babbo Natale ha quest’anno un “castello per cani”, il brand del fashion Poldo Dog Couture ha lanciato per la stagione delle feste una nuova capsule collection in collaborazione con Missoni e un kit viaggio realizzato con Mini (e ha anche “vestito” i cani poliziotto di Bologna che soffrivano il freddo). Spiega uno dei fondatori Riccardo Gardoni: “Ormai i nostri amici a quattro zampe sono coccolati come i figli e nel mercato c’era un vuoto qualitativo di prodotto che i consumatori stanno recependo molto bene”.
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