E’ milanese la startup che porta cani e gatti negli hotel di lusso

Tanti cani e gatti, pochi servizi all’altezza di questi numeri. Per riequilibrare l’offerta nella fascia alta del mercato alberghiero a Milano è nata Prestige, una startup dedicata ai servizi “pet friendly” per gli hotel di lusso. Del resto la Pet Economy – quel segmento di mercato dei servizi e dei prodotti per animali domestici – è valutata in Italia intorno ai 3,5/4 miliardi di euro e stime internazionali la vedono in forte crescita pronta a superare globalmente quota 200 miliardi di dollari nel 2025. “Sono 7 milioni i pets che in Italia viaggiano ogni anno con la propria famiglia ma tante strutture alberghiere non hanno ancora compreso l’importanza di questa tendenza – spiegano dalla startup – e il 46% dei viaggiatori si reca in vacanza solo se anche il proprio animale può farlo”.

hotel_prestige

Per queste ragioni la founder Nathalie Schreiner, 15 anni di esperienza nel management internazionale di strutture alberghiere di lusso, ha deciso di proporre con il marchio “Prestige exclusive pet friendly hotels” un supporto di sales & marketing agli albergatori, che li metta in condizione di offrire servizi unici ed esclusivi ai clienti che viaggiano in compagnia dei propri animali domestici. Nelle camere sarà così possibile trovare, tra l’altro, un dog sofa progettato e firmato in esclusiva Made in Italy, ciotole di design, prodotti per la cura del pet, pasticceria per cani e gatti, anche con particolari esigenze alimentari. Il sito è qui. (nella foto sopra la Schreiner con alcune delle soluzioni proposte)

  • Guido Minciotti |

    Lasciate che l’economia giri! Grazie di leggere 24zampe, saluti gm

  • Guido Minciotti |

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  • Maria Pia |

    Isa Inghirami: la domanda non è tanto se noi poveri diavoli (e sottolineo poveri, perché facciamo i salti mortali per portare in vacanza i nostri cani) ne abbiamo bisogno. In realtà non ne hanno bisogno nemmeno i cani, che non credo capaci di distinguere un “dog sofa firmato” da un divano del Mercatone o le “ciotole di design” da quelle in acciaio. E’ solo business per chi ha un alto budget finanziario e permettersi di sperperarlo.

  • Maria Pia |

    Isa Inghirami: la domanda non è tanto se noi poveri diavoli (e sottolineo poveri, perché facciamo i salti mortali per portare in vacanza i nostri cani) ne abbiamo bisogno. In realtà non ne hanno bisogno nemmeno i cani, che non credo capaci di distinguere un “dog sofa firmato” da un divano del Mercatone o le “ciotole di design” da quelle in acciaio. E’ solo business per chi ha un alto budget finanziario e permettersi di sperperarlo.

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