1000 imprese alimentari alla Ue: basta gabbie per galline ovaiole

“Liberare” dalle gabbie le galline ovaiole. E’ la richiesta che una decina di grandi gruppi alimentari europei – tra cui le italiane Ferrero, Fattoria Roberti e Barilla – fanno a Ursula von der Leyen e ai vertici della Commissione Ue. In una lettera indirizzata anche alle commissioni europarlamentari competenti, più di mille imprese grandi e piccole – rappresentate da questi dieci giganti – chiedono lo stop alle gabbie per le galline ovaiole come primo impegno delle imminenti iniziative dell’Ue sul benessere animale. Le imprese italiane citate hanno già escluso le uova prodotte da allevamenti in gabbia dalle loro catene di approvvigionamento o si sono impegnate a farlo entro il 2025.

LA PETIZIONE END THE CAGE AGE HA RACCOLTO 1,4 MILIONI DI FIRME

Insieme a loro Aldi, Ikea, Jamie Oliver, Le Groupement Les Mousquetaires, Mondelēz, Nestlé e Unilever appoggiano la petizione Ue “End the Cage Age” per la fine dell’allevamento in gabbia, promossa nel nostro paese dagli animalisti di Ciwf – Compassion in World Farming, Animalisti Italiani, Amici della Terra, Animal Equality, Animal Law, Enpa, Hsi/Europe – Italia, Lac, Lav, Leidaa, Oipa, Partito Animalista Italiano. L’iniziativa ha raccolto 1,4 milioni di firme in tutta Europa. I risultati saranno presentati in forma ufficiale all’Europarlamento ad aprile. Poi a giugno la Commissione dovrebbe presentare una comunicazione per iniziare un processo legislativo per migliorare le norme Ue sul benessere animale, dalle gabbie al trasporto. La lettera integrale è pubblicata qui.