SeaWorld intende eliminare gradualmente dal prossimo anno i suoi spettacoli di orche assassine al suo parco di San Diego. Secondo quanto riportato dai media statunitensi, il piano e’ parte della strategia globale della proprietà , Seaworld Entertainment Inc., per riposizionare l’azienda che si e’ trovata ad affrontare pesanti critiche per come tratta i mammiferi marini. La decisione arriva dopo che un legislatore della California ha presentato una proposta di legge per vietare gli spettacoli dal vivo e la riproduzione in cattività delle orche nel Golden State.
Le intenzioni dell’amministrazione della società sarebbero quelle di cancellare la parola “Shamu” dagli show, parola che rappresenta, nel bene e nel male, la storia di Seaworld: era infatti il nome della prima orca assassina protagonista di uno spettacolo nel parco acquatico ed è brevettato. Il futuro sarebbe, invece, puntare sulla “conservazione” degli animali e sul rispetto delle loro caratteristiche naturali. Non e’ ancora chiaro invece quali saranno i piani per gli altri parchi SeaWorld: gli organizzatori hanno spiegato di avere intenzione di destinare diversamente i fondi dagli spettacoli di San Diego (nella foto) a quelli di Tampa e Orlando, ma non hanno menzionato gli altri parchi acquatici che gestiscono.
Le associazioni animaliste hanno a lungo contestato Seaworld e, nel 2013, hanno presentato il documentario “Blackfish”: un film che racconta le pessime condizioni di vita delle orche e che ha portato alla conoscenza del pubblico la morte di una famosa addestratrice nel 2010, trascinata in acqua e uccisa da uno degli animali. Da allora i trainer hanno smesso di entrare in vasca con le orche. Blackfish è uno dei principali fattori che hanno spinto l’azienda alle scelte di oggi ma gli animalisti temono che il riposizionamento annunciato non cambi davvero le condizioni degli animali e che sia solo una mossa di facciata per accontentare coloro che criticano ma, sotto sotto, continuare il… “business as usual”.