Coronavirus, due gatti domestici contagiati a New York

AGGIORNAMENTO DEL 23 APRILE IN CODA – I GATTI GUARIRANNO

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Due gatti di New York sono i primi animali domestici contagiati negli Stati Uniti dal coronavirus. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie federali. Il primo gatto cui sono stati riscontrati i sintomi del Covid-19 è in una abitazione dove nessuna delle persone presenti è contagiata, mentre il padrone del secondo gatto era un paziente positivo. All’inizio del mese sempre a New York era stata trovata positiva una tigre dello Zoo del Bronx. Come in quel caso, le autorità sanitarie assicurano che non esiste alcuna prova che i due gatti colpiti dal Covid-19 possano essere a loro volta contagiosi per l’uomo. I Cdc raccomandano comunque ai proprietari di animali domestici di limitare al minimo le interazioni tra i loro cani o gatti e le persone al di fuori della famiglia, seguendo anche in questo caso le regole del distanziamento sociale. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 23 APRILE – I GATTI GUARIRANNO

Sul sito dell’associazione dei medici veterinari Anmvi è riportata la notifica all’Oie da parte del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e dei laboratori del Dipartimento dell’Agricoltura (USDA) sui due gatti contagiati negli Usa. L’organismo per la salute animale internazionale chiarisce che secondo le autorità sanitarie americane i due felini – i primi animali domestici risultati positivi al Covid-19 in Usa – “guariranno completamente”. I test sono stati decisi dai veterinarii curanti. “I due gatti vivono in abitazioni private – scrive Anmvi -, in due zone diverse dello Stato di New York: nella contea di Nassau e nella contea di Orange. Nel primo caso, è stato il medico veterinario curante a testare il gatto – che mostrava lievi sintomi respiratori – anche se nessuna persona in famiglia era ammalata di COVID-19. Si ipotizza l’esposizione a persone asintomatiche o contatti con persone infette all’esterno dell’abitazione. Nel caso di Orange, invece, i campioni sono stati prelevati in un gatto con segni di malattia respiratoria, il cui proprietario era risultato positivo per COVID-19; l’altro gatto di casa invece non ha dato segni di malattia, non è stato testato, ma è considerato ‘suscettibile’. I testi di follow-up indicano che i gatti stanno eliminando l’infezione”. Scrive ancora Anmvi: “Anche se le conoscenze sul nuovo coronavirus non sono ancora complete, per le autorità sanitarie americane “non vi è alcuna ragione per adottare misure nei confronti degli animali da compagnia che possano comprometterne il benessere”. Sono necessari ulteriori studi – dicono- per capire se e in che modo gli animali domestici, inclusi quelli da compagnia, possano essere colpiti dal virus. Al momento, non è raccomandato il test di routine sugli animali”.

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