Moda, gli animalisti chiedono a Milano Donna di rinunciare alle pellicce

A un paio di giorni dall’inaugurazione della settimana della Moda Donna le associazioni animaliste lanciano i loro appelli perchè le pellicce non salgano sulle passerelle di Milano. La proposta, che fino a qualche anno fa era quasi un tabu, oggi è quasi di moda. Sono ormai moltissimi e di assoluto prestigio, infatti, i marchi che hanno rinunciato a utilizzare pelliccia nelle proprie collezioni. Ne abbiamo scritto spesso su 24zampe: non le usano più Gucci, Versace, Armani (il primo dei grandi, nel 2016), Michael Kors, Donna Karan, Burberry, Hugo Boss, Furla, Stella McCartney, Chicco e molti altri. Prada ne inserisce pochissime, meno dello 0,1% della produzione. Le pellicce sono state bandite anche dalla London Fashion Week e dalla città di San Francisco. La Milan fashion week 2019 inizia martedì 19 e si conclude il 25 febbraio dopo una sessantina di sfilate.

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BRAMBILLA AL PARLAMENTO: BASTA PELLICCE

Appello di Michela Vittoria Brambilla al Parlamento perché volti pagina sulle pellicce e discuta la proposta di legge che prevede il “divieto di allevamento, cattura e uccisione di animali per la produzione di pellicce”, da lei stessa presentata e depositata nuovamente all’inizio dell’attuale legislatura. All’evento “La sofferenza non va di moda” (foto Ipp sopra) la presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente osserva che “sono ben 18 le regioni o i Paesi europei che hanno deciso di bandire, del tutto o parzialmente, o di eliminare gradualmente l’allevamento di animali da pelliccia”. La proposta di legge prevede la dismissione degli allevamenti esistenti, l’affidamento degli animali ad associazioni protezionistiche o, se possibile, la loro reimmissione in natura, l’estensione delle fattispecie di reato previste dall’articolo c.p. 544 bis (uccisione di animali “per crudeltà o senza necessità”). (nella foto in alto, presa dal web, Elisabetta Canalis visita l’Animal Rescue Centre di Lockwood, un rifugio per lupi negli Usa)

Elisabetta Canalis: I'd Rather Go Naked Than Wear Fur

L’APPELLO DI PETA E CANALIS

“Via le pellicce dalle passerelle di Milano” è invece il messaggio di Elisabetta Canalis e Peta indirizzato a Stefania Vismara, direttrice generale della Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi), in cui chiedono d’introdurre “un contemporaneo e compassionevole divieto della pelliccia a Milano”. L’iniziativa di Elisabetta Canalis, che in passato ha preso parte anche alla campagna “I’d rather go naked than wear fur” (“Meglio nuda che in pelliccia”, nella foto sopra) della stessa Peta, arriva dopo la decisione di molte griffe italiane di utilizzare le pellicce nelle loro collezioni. “E’ adesso il momento ideale per abbracciare il futuro della moda – scrive Canalis – vietando la pelliccia dalle passerelle. I consumatori hanno rifiutato la pelliccia da tempo e il mondo della moda li sta seguendo”, con materiali innovativi al posto delle pelli animali: “Il futuro della moda è fur-free”.

  • Alice |

    Le pellicce stanno bene solo addosso ai loro legittimi proprietari. E ora di mettere fine a questo commercio di torture indicibili e morte. Oggi i più grandi stilisti le hanno messe al bando e tutti dovrebbero seguire il loro esempio. Poi, il mio pensiero va oltre…. dovrebbero essere illegali, punto.

  • Alice |

    Le pellicce stanno bene solo addosso ai loro legittimi proprietari. E ora di mettere fine a questo commercio di torture indicibili e morte. Oggi i più grandi stilisti le hanno messe al bando e tutti dovrebbero seguire il loro esempio. Poi, il mio pensiero va oltre…. dovrebbero essere illegali, punto.

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