Offrono un milione di $ se il Papa diventa vegano in Quaresima

AGGIORNAMENTO DEL 6 MARZO 2019 – LA NUOVA OFFERTA DI MILLION DOLLAR VEGAN AL PAPA

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POST ORIGINALE

Da Brigitte Bardot all’ex Beatle Paul McCartney, da Moby a Joaquin Phoenix, sono tante le star vegane che hanno firmato un appello per chiedere a Papa Francesco di scegliere un’alimentazione vegana per il periodo della Quaresima – dal 6 marzo a domenica 21 aprile -, “per aiutare a contrastare i cambiamenti climatici con un cambiamento alimentare”. Un’azione plateale per lanciare in contemporanea in 15 paesi una campagna che vuole sensibilizzare le persone sull’impatto degli allevamenti animali intensivi. Million Dollar Vegan, l’organizzazione che coordina il progetto, offre un milione di dollari (circa 876mila euro) donati dalla Blue Horizon International Foundation per una o più cause benefiche indicate dallo stesso Papa, qualora accettasse. Si è scelta la Quaresima perchè è “un periodo in cui tradizionalmente i Cristiani si astengono dal consumare particolari alimenti, e spesso si tratta proprio della carne”.

A PROMUOVERE L’APPELLO UN’ATTIVISTA DODICENNE

A promuovere l’appello è Genesis Butler, giovanissima attivista dodicenne per i diritti animali e la tutela ambientale. Nella sua lettera (anche in versione video, qui), descrive i legami tra cambiamenti climatici e inquinamento, racconta quanto l’agricoltura animale contribuisca alla fame nel mondo, all’estinzione delle specie selvatiche e alla sofferenza degli animali allevati. Allevare intensivamente animali ha un impatto sul riscaldamento globale simile a quello dell’intero comparto mondiale dei trasporti, è una delle cause principali della deforestazione e della perdita di biodiversità e causa la sofferenza di miliardi di animali.

“NUTRIRE GLI ANIMALI CON I NOSTRI RACCOLTI E’ UNO SPRECO”

Sono questioni – spiegano i promotori – che Papa Francesco ha già evidenziato nella sua Enciclica del 2015, Laudato Si’. Ragione per la quale venne nominato da Peta, una delle più grandi associazioni animaliste al mondo, “Persona dell’anno”. Nella lettera, la Butler ricorda che “nutrire gli animali con i raccolti che potrebbero sfamare gli esseri umani è uno spreco. E con una popolazione mondiale in costante aumento, non possiamo permetterci di sprecare nulla. Ogni persona che sceglierà una Quaresima vegana risparmierà emissioni pari a quelle di un volo fra Londra e Berlino, e se ogni cattolico del pianeta partecipasse, sarebbe come se le Filippine non producessero CO2 per un anno intero”.

DAI LUNEDI’ SENZA CARNE AL VEGANUARY AL MILLION DOLLAR VEGAN

Anche Paul McCartney, da tempo vegetariano e co-fondatore della campagna Meat Free Monday (Lunedì senza carne, una realtà sia a New York che a Parigi), sostiene Million Dollar Vegan e ha firmato la lettera per il Papa. “Si tratta di una campagna deliberatamente audace – ammette il ceo di Million Dollar Vegan, Matthew Glover, già fondatore di ‘Veganuary‘ -. Siamo grati a Papa Francesco per aver parlato di queste problematiche ed è per questo che umilmente gli chiediamo di provare un’alimentazione vegana per la Quaresima, e di farsi esempio di come ognuno di noi può allineare i propri principi di cura e compassione con le proprie azioni”. “Fight climate change with diet change” è lo slogan della campagna: combatti i cambiamenti climatici cambiando la dieta alimentare. Tra i sostenitori anche le nostre Claudia Zanella e Daniela Poggi. Sotto, la lettera pubblicata oggi sul Corriere.

lettera_papa

  • Guido Minciotti |

    Grazie Ilaria, una bella riflessione che può convincere anche chi non affida alla religione un ruolo guida nella propria vita. Grazie anche di leggere 24zampe, saluti gm

  • Guido Minciotti |

    Grazie Ilaria, una bella riflessione che può convincere anche chi non affida alla religione un ruolo guida nella propria vita. Grazie anche di leggere 24zampe, saluti gm

  • ilaria beretta |

    L’avventura dei poveri cristiani vegani
    «Anche se è vero che qualche volta i cristiani hanno interpretato le scritture in modo non corretto, oggi dobbiamo rifiutare con forza che dal fatto di essere creati a immagine di Dio e del mandato di soggiogare la terra si possa dedurre un dominio assoluto sulle sue creature». Laudato si’, Papa Francesco, Ed. Paoline, 2015, p.77
    Cosa dobbiamo fare, secondo questa frase tratta dalla seconda enciclica di Papa Francesco?
    Mangiare pezzi di Animali allevati senza avere una vita propria, senza mai vedere un prato, ingozzati di antibiotici e anabolizzanti per diventare più in fretta carne? O berci il latte che è il vero frutto diabolico di questa industria di morte?
    Non è forse esercitare il dominio assoluto sulle vite di questi Animali farli crescere negli allevamenti intensivi privandoli di individualità, inseminandone le femmine a forza e strappando loro i figli per averne il latte al posto loro? E i pulcini maschi, nella produzione di uova, che fanno appena in tempo ad aprire gli occhi sul mondo per vedere il trituratore che li inghiottirà vivi?
    Non è forse prendersi i corpi, le menti e le affettività di tutti gli Animali che hanno la sfortuna di nascere solo e esclusivamente per servire – dal latino: essere schiavi – all’uomo? E manipolare la Vita, facendo nascere creature in provetta esattamente allo scopo di “sperimentare” sulle loro vite ciò che non si ha il coraggio di provare sulla propria?
    Quando la dottrina cristiana insiste sul valore della fratellanza dice anche questo, siate uniti, allontanate la discordia, siate fratelli. Ma un cristiano che diventa vegano e che non riesca a trovare una via di perfezione spirituale solo nella comunità umana, spesso fratricida (uomo contro uomo, guerre, primati economici a discapito delle realtà locali…) e sempre violenta (uomini verso Animali), a chi può rivolgere la propria sete di Giustizia e di Pace?
    Accettare la presenza nella società attuale di allevamenti e mattatoi significa credere che l’esistenza – la Vita dono prezioso di Dio – è una zattera dove per salirvi sopra o per restarci bisogna issarsi sui corpi degli altri che fatalmente rimangono sotto per poi sparire nell’indesiderato nulla, corpi di Animali ma anche di uomini svantaggiati. Se si crede questo, non si ha alcuna ragione di credere in un Dio come quello cristiano. Gesù sulla croce ha fermato per sempre il meccanismo dell’esistenza come violenza, raccogliendo su di sé e pagando con la vita tutte le sopraffazioni, «amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato».
    Per essere buoni cristiani e buoni uomini e donne la prima cosa da fare è eliminare la violenza dalla nostra quotidianità. Gli allevamenti di Animali e i mattatoi sono il grado zero della nostra vita, non li vediamo ma sottostanno a ciò che viviamo in superficie, i risultati di ciò che vi accade si osservano puntualmente e in bella vista nelle macellerie, nei negozi, nei bar, nei supermercati. Oggi la carne e il latte non possono più considerarsi cibo ma arbitrio: guardare senza provare scandalo a quei pezzi di vite tragiche finite senza una vera ragione, una ragione stringente, è l’origine della nostra durezza di cuore, «popolo dalla cervice dura», che tanto impensieriva Gesù.
    Dagli allevamenti, dai mattatoi, dagli stabulari si alzano ogni giorno le grida di miliardi di creature, che senza conoscere Dio se non attraverso la propria innocenza e il desiderio di vivere, versano il loro sangue lasciando rivoli indelebili di violenza e sopraffazione nel nostro modo di parlare, pensare, agire e anche di pregare.
    Se la Quaresima è il periodo in cui ci si prepara a una rinascita, la Pasqua, la Pessah, il passaggio, questi 40 giorni di Quaresima vegan vissuti alimentandoci con consapevolezza possono cambiare veramente la nostra vita ed essere un buon inizio per un mondo diverso a partire anche dal credo cristiano.
    Ilaria Beretta

  • ilaria beretta |

    L’avventura dei poveri cristiani vegani
    «Anche se è vero che qualche volta i cristiani hanno interpretato le scritture in modo non corretto, oggi dobbiamo rifiutare con forza che dal fatto di essere creati a immagine di Dio e del mandato di soggiogare la terra si possa dedurre un dominio assoluto sulle sue creature». Laudato si’, Papa Francesco, Ed. Paoline, 2015, p.77
    Cosa dobbiamo fare, secondo questa frase tratta dalla seconda enciclica di Papa Francesco?
    Mangiare pezzi di Animali allevati senza avere una vita propria, senza mai vedere un prato, ingozzati di antibiotici e anabolizzanti per diventare più in fretta carne? O berci il latte che è il vero frutto diabolico di questa industria di morte?
    Non è forse esercitare il dominio assoluto sulle vite di questi Animali farli crescere negli allevamenti intensivi privandoli di individualità, inseminandone le femmine a forza e strappando loro i figli per averne il latte al posto loro? E i pulcini maschi, nella produzione di uova, che fanno appena in tempo ad aprire gli occhi sul mondo per vedere il trituratore che li inghiottirà vivi?
    Non è forse prendersi i corpi, le menti e le affettività di tutti gli Animali che hanno la sfortuna di nascere solo e esclusivamente per servire – dal latino: essere schiavi – all’uomo? E manipolare la Vita, facendo nascere creature in provetta esattamente allo scopo di “sperimentare” sulle loro vite ciò che non si ha il coraggio di provare sulla propria?
    Quando la dottrina cristiana insiste sul valore della fratellanza dice anche questo, siate uniti, allontanate la discordia, siate fratelli. Ma un cristiano che diventa vegano e che non riesca a trovare una via di perfezione spirituale solo nella comunità umana, spesso fratricida (uomo contro uomo, guerre, primati economici a discapito delle realtà locali…) e sempre violenta (uomini verso Animali), a chi può rivolgere la propria sete di Giustizia e di Pace?
    Accettare la presenza nella società attuale di allevamenti e mattatoi significa credere che l’esistenza – la Vita dono prezioso di Dio – è una zattera dove per salirvi sopra o per restarci bisogna issarsi sui corpi degli altri che fatalmente rimangono sotto per poi sparire nell’indesiderato nulla, corpi di Animali ma anche di uomini svantaggiati. Se si crede questo, non si ha alcuna ragione di credere in un Dio come quello cristiano. Gesù sulla croce ha fermato per sempre il meccanismo dell’esistenza come violenza, raccogliendo su di sé e pagando con la vita tutte le sopraffazioni, «amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato».
    Per essere buoni cristiani e buoni uomini e donne la prima cosa da fare è eliminare la violenza dalla nostra quotidianità. Gli allevamenti di Animali e i mattatoi sono il grado zero della nostra vita, non li vediamo ma sottostanno a ciò che viviamo in superficie, i risultati di ciò che vi accade si osservano puntualmente e in bella vista nelle macellerie, nei negozi, nei bar, nei supermercati. Oggi la carne e il latte non possono più considerarsi cibo ma arbitrio: guardare senza provare scandalo a quei pezzi di vite tragiche finite senza una vera ragione, una ragione stringente, è l’origine della nostra durezza di cuore, «popolo dalla cervice dura», che tanto impensieriva Gesù.
    Dagli allevamenti, dai mattatoi, dagli stabulari si alzano ogni giorno le grida di miliardi di creature, che senza conoscere Dio se non attraverso la propria innocenza e il desiderio di vivere, versano il loro sangue lasciando rivoli indelebili di violenza e sopraffazione nel nostro modo di parlare, pensare, agire e anche di pregare.
    Se la Quaresima è il periodo in cui ci si prepara a una rinascita, la Pasqua, la Pessah, il passaggio, questi 40 giorni di Quaresima vegan vissuti alimentandoci con consapevolezza possono cambiare veramente la nostra vita ed essere un buon inizio per un mondo diverso a partire anche dal credo cristiano.
    Ilaria Beretta

  • Dario |

    e…poi come la mette con i suoi amici amanti dellla carne, pastori, allevatori, inalca? paperino è ottimista io pessimista.
    Chissà forse non mangia carne ed è vegetariano o vegano ma da argentino verace della pampa ho qualche dubbio..
    PS: le vie del signore sono infinite…

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