Anche la Regione Veneto ha paura del lupo e, come Trentino e Alto Adige, sceglie la strada – chiusa – dell’abbattimento dei predatori. La Terza commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Sergio Berlato, ha dato il primo sì al progetto di legge n. 368 “Misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori”. Va subito detto che si tratta di una provocazione: lo stesso primo firmatario, il Capogruppo della Lega Nord Nicola Finco, ha ricordato che questa proposta – riedizione di una precedente dalla quale è stato tolto il riferimento agli orsi – mira soprattutto a suscitare una reazione da parte del governo nazionale sulla questione. “Sappiamo bene – ha detto Finco – che le due leggi gemelle di Trento e Bolzano sono già state impugnate e inevitabilmente lo sarà anche quella veneta, ma i ministeri non possono essere sotto scacco delle lobby ambientaliste: è tempo di agire”.
PER I VENETI “E’ TEMPO DI AGIRE”
Proprio ieri il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in quota M5S, ha invece sottolineato, ancora una volta, di essere “assolutamente contrario agli abbattimenti”. Il presidente Berlato, invece, suggerisce “che il governo nazionale si doti di un Piano nazionale di gestione del lupo che prevede il monitoraggio, il censimento delle popolazioni, la definizione a livello scientifico del limite massimo di tollerabilità del lupo in un territorio fortemente antropizzato come quello del Veneto, e eventuali azioni di contenimento, anche attraverso gli abbattimenti, dei soggetti in esubero, abbattimento che dev’essere fatto da personale qualificato, quindi non dai cacciatori, ma ad esempio da agenti del servizio di vigilanza regionale che agiranno a stretto contatto con l’Ispra”.
LE PRIME REAZIONI A DIFESA DEI LUPI
Per il momento a reagire sono Andrea Zanoni del Pd (“Si è votata una norma palesemente incostituzionale”) e Alessandro Gassmann, che da direttore del teatro Stabile del Veneto, tuitta: “In Veneto l’abbattimento dei lupi diventa legale: gli abbiamo tolto il territorio, abbiamo inquinato, deforestato, cementificato, bruciato e ora gli diamo il colpo finale. Vergognamoci”. Di certo, la tensione nella regione è alta sui predatori: nei giorni scorsi i produttori dell’Asiago dop hanno scritto al ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio chiedendo di intervenire per evitare lo spopolamento dell’Altopiano dei sette comuni, il più esteso d’Europa con i suoi 878 chilometri quadrati e l’area a più alta densità di malghe dell’intero arco alpino, a causa delle crescenti razzie da parte dei lupo mentre a fine settembre, per la prima volta con queste modalità, è stato rinvenuto il cadavere di un lupo ucciso a fucilate in Lessinia.
AGGIORNAMENTO – LE ALTRE REAZIONI ANIMALISTE
“La decisione della terza commissione della Regione Veneto di spianare la strada all’abbattimento dei lupi è incostituzionale. Un ente locale non si può appropriare di una competenza statale. La tutela dell’ambiente e dell’ecosistema sono materie di competenza esclusiva dello Stato come stabilito dall’art.117 della Costituzione”, dice Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani onlus.