E’ senza fine la guerra che il Trentino sembra aver dichiarato a lupi e orsi che abitano quel territorio. L’aumento di numero dei grandi predatori manda in fibrillazione la politica, pressata dagli allevatori e anche da una parte di cittadini preoccupati dagli episodi di avvicinamento alle zone coltivate, agli animali da reddito e ai centri abitati. La giunta provinciale ha così deciso, come ha spiegato in una conferenza stampa il governatore, Ugo Rossi, di varare un decreto che prevede di usare metodi di dissuasione. Il presidente della Provincia “può – si legge nel provvedimento pubblicato ieri -, acquisito il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), limitatamente alle specie Ursus arctos e Canis lupus, autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione, a condizione che non esista un’altra soluzione valida e che il prelievo non pregiudichi il mantenimento” di quegli esemplari che mettono a serio rischio le colture, l’allevamento o la sicurezza pubblica in Trentino. La giunta chiederà al Consiglio provinciale di portare il disegno di legge al più presto in aula per il vaglio. “Si tratta di un’assunzione di responsabilità – ha spiegato il governatore – che verrà condotta con assoluto rigore scientifico” e “in accordo con Bolzano“, spiega Rossi nel video sotto, dove si lamenta anche della mancanza di un “piano lupo” nazionale. Su twitter, il presidente Lav Gianluca Felicetti sottolinea la coincidenza politica delle elezioni in Trentino il prossimo ottobre e ostenta sicurezza sul destino della norma: “Sono sicuro, il neo Ministro dell’Ambiente Sergio Costa bloccherà la leggina provinciale #GovernoLega5S”. Il testo del provvedimento inizia con la frase “per proteggere le caratteristiche fauna e flora selvatiche”: “il Dolomiti”, giornale online del territorio, si chiede ironicamente se anche orsi e lupi vengano considerati tali.