Tutto ha inizio nella giungla. Il primo abito “animalier” che si conosca, infatti, è “Jungle” di Christian Dior, presentato a Parigi nel febbraio 1947 (prima foto sotto). Lo si scopre alla Reggia di Venaria, a Torino, che si veste di animalier e ospita nelle sue sale un centinaio di abiti, vere opere d’arte, ideati dai più grandi stilisti al mondo. Con la mostra “Jungle. L’immaginario animale nella moda”, aperta da oggi al 3 settembre nelle Sale delle Arti, si entra in un tour all’insegna dell’eleganza, della sensualità e della creatività. Se quello di Dior è il primo stampato a pantera nella storia della moda, di fantasie zoomorfe ne seguiranno moltissime altre. Elefanti, leopardi, serpenti, cavalli e farfalle. E’ l’inizio di “un percorso creativo della moda nell’immaginario ‘selvaggio’ e ribelle evocato dalla natura – spiega l’ideatrice, Ludovica Gallo Orsi -, che va dall’imitazione dei mantelli animali più amati, come quelli del ghepardo, della tigre, della zebra, per arrivare a figure geometriche, astratte, ma comunque sempre imitanti le forme infinite della natura”. Tra le protagoniste di quella stagione della moda spicca Veruschka, icona degli anni ’60-70, bellezza rivoluzionaria che indossa capi animalier con una naturalezza tale da arrivare a sentirsi animale lei stessa. Nella foto sopra, fotografata da Peter Beard in Kenya nel 1966, è ricoperta di lucido da scarpe a formare una fantasia tigrata. Tra l’altro, da più di 40 anni Veruschka non usa pellicce e sostiene azioni per la protezione degli animali. Nella giungla monocroma creata dallo scenografo Pietro Ruffo, una parete ricoperta di preziosissimi foulard creati dell’ultimo secolo da Hermes, Valentino, Ferragamo, Krizia, Givenchy, Ken Scott, Thierry Mugler, Jean Paul Gaultier, Cavalli. Ma in mostra si trovano anche le creazioni di giovani designer contemporanei. La Reggia è chiusa di lunedì, altre info qui.
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