Terremoto, storie di gatti: dopo 16 giorni Pietro miagola ancora sotto le macerie / AGGIORNAMENTI

AGGIORNAMENTO DEL 23 OTTOBRE 2016

Gli aggiornamenti sulle condizioni di salute del gatto Pietro sono proseguiti su altri post, qui e qui. In estrema sintesi, il gatto è guarito nel fisico ma è rimasto traumatizzato e, attualmente, è sottoposto a un trattamento comportamentale per cercare di contenerne l’aggressività.

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AGGIORNAMENTO DEL 13 SETTEMBRE 2016

Ormai il gatto Pietro è tornato alla normalità nella sua casa di Roma, fatto salvo il problema della rottura della mandibola, del quale si occuperà il veterinario di fiducia della famiglia. Frattura che però non gli impedisce di mangiare in autonomia. L’Enpa, che l’ha salvato e curato nei primi giorni dopo l’estrazione dalle macerie, fa sapere attraverso twitter che “Pietro è in cura dal veterinario a Roma vicino alla sua famiglia. Sta bene. Ci avviseranno su chirurgia mandibola”.

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AGGIORNAMENTO DEL 12 SETTEMBRE 2016

Il gatto Pietro sta decisamente meglio, “si alimenta da solo e mangia con appetito”. Si può dunque parlare di cessato allarme per le sue condizioni di salute, tanto che “il proprietario, per seguirlo da vicino, lo ha portato oggi a Roma dal veterinario” che lo segue abitualmente e “dove sarà curato e operato alla mandibola”. Resta una piccola ombra sulle sua cartella clinica, fa sapere via twitter l’Enpa, che lo ha curato fino a oggi: la veterinaria di Rieti che lo ha seguito dopo il recupero dalle macerie di Amatrice, “suggerisce un esame neurologico per un dubbio sulla vista emerso ieri”.

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AGGIORNAMENTO DELLE 14.40 DEL 11 SETTEMBRE 2016

Pietro è fuori pericolo. L’annuncio della svolta nelle condizioni del gatto che è sopravvissuto sedici giorni sepolto sotto le macerie del post-terremoto di Amatrice (Ri) arriva con un messaggio postato dall’Enpa su twitter: Pietro “è da considerarsi non più in pericolo. Domani si programma l’intervento alla mandibola”. La mandibola rotta, infatti, impedisce al gatto di alimentarsi con regolarità e in autonomia.

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AGGIORNAMENTO DELLE 22.00 DEL 10 SETTEMBRE 2016

Dopo la triste notizia della morte di Carina (qui su 24zampe), per fortuna arrivano buone notizie da Pietro. Il gatto rimasto sotto le macerie del terremoto di Amatrice (Ri) per 16 giorni sta meglio. Nel bollettino medico veterinario che Enpa rilancia su Twitter si apprende che “migliorano le sue condizioni.A breve sarà possibile programmare intervento chirurgico alla mandibola”. Il tweet si conclude con un hashtag “#forzaPietro” impossibile da non condividere.

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AGGIORNAMENTO DELLE 12.20 DEL 10 SETTEMBRE 2016

La fibra di Pietro è dura e quindi, nonostante i sedici giorni passati sotto le macerie di Amatrice, il gatto “mostra segni di ripresa, ha fame e mangia nonostante la frattura della mandibola”. Lo fa sapere l’Enpa, che lo sta curando in una clinica veterinaria di Rieti, nel bollettino veterinario di stamattina postato su Twitter.

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AGGIORNAMENTO DELLE 21 DEL 9 SETTEMBRE 2016 –  PIETRO E’ REATTIVO

L’Enpa, che si è presa cura del gatto ritrovato sotto le macerie di Amatrice a sedici giorni dal sisma, ha rilasciato via twitter un bollettino medico-veterinario serale con le condizioni del gatto Pietro: “È reattivo. Mangia anche se con difficoltà. Le cose cambieranno per lui appena operato a mandibola. Ora è presto”. Pietro è ricoverato in una clinica veterinaria di Rieti.

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AGGIORNAMENTO DEL 9 SETTEMBRE 2016 – ENPA: “PIETRO MOLTO DEBOLE”

Dopo una nottata trascorsa nella clinica veterinaria di Rieti, il gatto Pietro – salvato dalle macerie del dopo-terremoto di Amatrice – è ancora “molto debole, mangia nei limiti del possibile per una frattura alla mandibola” riscontrata con i raggi x, fa sapere l’Enpa. E’ “ancora presto per intervenire chirurgicamente” sul gatto. La prognosi è ancora riservata ed è possibile che insorgano complicazioni.

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POST ORIGINALE

Ancora un miracolo ad Amatrice, provincia di Rieti. Le macerie del terremoto dopo sedici giorni restituiscono un gatto, Pietro, malconcio dopo essere stato così a lungo sepolto da detriti e calcinacci ma vivo. Sedici giorni trascorsi in condizioni incompatibili con la vita, senza cibo, con pochissima aria, con qualche goccia di acqua piovana. Eppure, nonostante tutto questo, il gatto Pietro è sopravvissuto. A trovarlo e soccorrerlo stamattina i Vigili del Fuoco, che hanno sentito i flebili miagolii proprio mentre stavano cercando di recuperare dalla casa alcuni effetti personali dei suoi proprietari del gatto. I quali, tanto increduli quanto commossi, hanno assistito al salvataggio del loro compagno di vita, dato ormai per morto. Le stesse condizioni che hanno portato al ritrovamento di Carina (che sta meglio ma non mangia ancora) quattro giorni fa e del cane Romeo una settimana fa. Non appena lo hanno estratto dalle macerie, i vigili hanno portato Pietro al Posto Veterinario Avanzato di Enpa ad Amatrice, dove è stata fatta una prima valutazione del suo stato di salute. Purtroppo le sue condizioni sono critiche: a bordo dell’ambulanza Enpa Isotta, è stato trasportato in una clinica veterinaria di Rieti. Nonostante la situazione sia estremamente seria, le ultime notizie parlano di mandibola rotta, valori renali alterati e di prognosi riservata, veterinari e volontari Enpa stanno facendo tutto il possibile per aiutare Pietro, il gatto che sta dimostrando di avere anche più delle sette (o nove?) proverbiali vite. (foto Enpa)

Su 24zampe abbiamo scritto di alcuni ritrovamenti di animali sepolti dalle macerie del terremoto che il 24 agosto ha colpito il centro Italia. In particolare, abbiamo parlato del cane Romeo qui, della gatta Carina qui e dell’Enpa qui.

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