AGGIORNAMENTO IN CODA – FORESTALE: FORSE UCCISO DA UN ALTRO MASCHIO ADULTO
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La carcassa di un orso è stata rinvenuta da un gruppo di escursionisti in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, in Trentino. Si tratta dell’esemplare M62, un maschio nato nel 2018. L’animale sarebbe apparso in stato di decomposizione, anche se non avanzata. La sua identità è confermata dalle marche auricolari. A stabilire le cause della morte – precisa la Provincia autonoma di Trento – sarà l’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, al quale sarà consegnato l’esemplare. Ma, siccome l’orso M62 era uno dei “condannati a morte” dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti nei giorni scorsi, insieme a Jj4 e a Mj5, per gli animalisti è forte il timore di un’azione di bracconaggio. Il recupero è stato curato dal Corpo forestale trentino. M62 era fra gli esemplari ritenuti “problematici” per avere mostrato nel tempo atteggiamenti troppo confidenti nei confronti dell’uomo. M62 fa parte della stessa cucciolata di M57 (catturato nel 2020 dopo aver aggredito un carabiniere ad Andalo) e di F43, femmina morta nel settembre 2022 per una dose sbagliata di anestetico durante le fasi di cattura per la sostituzione del radiocollare che portava dal luglio 2021. In generale la Pat, dopo la morte del runner 26enne Andrea Papi causata da un attacco di Jj4, ha messo in discussione la presenza dell’orso sul territorio, almeno con i numeri attuali, annunciando il trasferimento di una settantina di esemplari. Pochi giorni fa la notizia che entro la metà di maggio sarebbe arrivata dal ministero dell’Ambiente una proposta di piano per il destino degli orsi trentini.
LA REAZIONE DEGLI ANIMALISTI
L’orso M62, incluso nell’elenco dei condannati a morte dal presidente Fugatti solo perché “confidente”, per Michela Vittoria Brambilla “non aveva mai aggredito nessuno. Di certo, se la mano e l’intenzione dell’uomo avessero qualcosa a che fare con questa morte, cioè se fossimo davanti ad un atto di bracconaggio, sapremmo bene come inquadrare l’avvenimento: nel clima di paura e di odio creato e alimentato da Fugatti. Il presidente della Provincia ne porterebbe la responsabilità morale. Quanto agli eventuali esecutori materiali, agiremmo in ogni sede perché non restino impuniti”, conferma la presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’Ambiente e della Leidaa. Anche Enpa ha il medesimo sentire: “Non vorremmo che la campagna di odio e di vendette, una vera caccia alle streghe, scatenata dal presidente della Pat avesse finito per armare la mano dei bracconieri”. “Vogliamo conoscere le cause della morte di un esemplare giovane, di soli 4 anni e nel pieno della sua vitalità. Invieremo nei prossimi giorni una richiesta di accesso agli atti alla Provincia e all’Istituto zooprofilattico delle Venezie cui è stato consegnato il corpo per gli esami di rito”, comunica Oipa. Lav chiede “chiarezza sulle cause della morte” mentre le associazioni Leal, Odv e Zampe, con il patrocinio degli avvocati Rosaria Loprete e Giada Bernardi, hanno provveduto ad inviare al Servizio forestale della Provincia autonoma di Trento ed all’Istituto zooprofilattico delle Venezie un’istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento della carcassa dell’orso M62. Gli animalisti chiedono di poter partecipare all’autopsia dell’animale. Sempre oggi, circa 150 persone hanno deciso di manifestare sotto casa di Fugatti, “reo” di aver firmato il decreto di abbattimento per Jj4. Una manifestazione organizzata dal Partito animalista europeo da cui altre associazioni, come Oipa, si sono dissociate, scrivendo che non va mescolata “la vita privata a quella politica dei rappresentanti istituzionali”. Anche Lega e Forza Italia del Trentino hanno criticato la manifestazione, il Carroccio parlando di “atteggiamento vigliaccamente squadrista” di alcuni manifestanti che si sono recati sotto casa di Fugatti.
QUANTO ERA “CONFIDENTE” L’ORSO M62
Nel 2021 l’orso M62, ritenuto eccessivamente confidente dalla Provincia di Trento, era stato monitorato con telemetria satellitare ed il suo areale in quell’anno – si legge nel Rapporto grandi carnivori della Provincia – era pari a 217 chilometri quadrati. Stando al Rapporto 2021, M62 già nel 2020 si era più volte avvicinato ai centri abitati soprattutto in Val di Sole, mentre l’anno dopo lo aveva fatto sull’Altopiano della Paganella. A M62 era stato attaccato un radiocollare ed era stato sottoposto a “ripetute azioni di dissuasione quando l’orso si è reso protagonista di comportamenti indesiderati, come l’ingresso in centri abitati”. Il 17 novembre 2021, M62 aveva invece “seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da quattro cacciatori nel comune di Contà, fino ad arrivare ad una distanza minima di 15 metri dalle persone coinvolte. L’interazione è durata a lungo, circa una decina di minuti, durante i quali l’orso ha manifestato un’estrema confidenza/accettazione della presenza ravvicinata dei quattro cacciatori, nonostante i loro tentativi di allontanarlo”. (post aggiornato alle 19 con la posizione di Lav)
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AGGIORNAMENTO – FORESTALE: FORSE UCCISO DA UN ALTRO MASCHIO ADULTO
“Le ferite sulla carcassa di M62, ritrovato morto sul gruppo del Brenta, sopra il lago di Molveno, sono probabilmente da attribuire all’attacco di un maschio di orso adulto”. L’ipotesi è avanzata dal Corpo forestale trentino, intervenuto per la rimozione dell’animale e per i necessari accertamenti dopo la segnalazione di alcuni escursionisti. “Un’ipotesi che potrà trovare conferma nei prossimi giorni dalle analisi dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie – fa sapere la Provincia -. Gli scontri tra plantigradi possono avvenire durante l’intero arco dell’anno. Nella stagione degli amori, che è già iniziata, questo rischio aumenta. L’orso M62, 5 anni, è stato identificato grazie alle marche auricolari che gli erano state applicate nel novembre 2021”. M62 è uno degli orsi per cui il governatore Maurizio Fugatti era pronto a chiedere l’abbattimento in quanto considerato pericoloso. (LaPresse)
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