Il ‘Trissolcus japonicus’, più comunemente noto come vespa samurai, è il grande alleato degli agricoltori nella lotta biologica alla cimice asiatica, che ha ufficialmente preso il via questa mattina con il primo atto di guerra: un lancio iniziale nelle campagne modenesi. Le prime 110 vespe samurai, di cui 100 esemplari femmina e 10 maschio, sono state liberate a Campogalliano vicino una siepe naturale di proprietà privata, adiacente ai frutteti di un imprenditore associato Coldiretti, coperti con reti monoblocco. L’obiettivo per il 2020 è un insediamento diffuso e veloce, che dovrà comunque essere affiancato da difesa attiva e passiva. Saranno nel complesso circa 65mila le samurai rilasciate, utili a contrastare i danni alle colture di frutta prodotti dalla cimice, che nel 2019 hanno superato i 600 milioni di euro.
GIOVEDI’ 300 ESEMPLARI RILASCIATI IN VENETO
Tra giugno e luglio ci saranno altri lanci dell’insetto, innocuo per l’uomo e gli altri animali. Il progetto in regione conta 300 siti indicati da un cartello e distribuiti lungo i corridoi ecologici (siepi, aree verdi e boschetti) dove la vespa samurai non è disturbata e il parassita depone le sue uova. All’inaugurazione del progetto era presente anche l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi. Giovedì, invece, le samurai verranno rilasciate per la prima volta nell’ambiente in Veneto. Previsti tre lanci da circa 300 esemplari. La Regione dà così avvio al piano triennale di graduale immissione di questa piccola vespa non autoctona in 106 siti distribuiti in tutta la regione, a presidio dei frutteti delle sette province.