Un’indagine su 20 allevamenti ovini situati in tutte le province della Sardegna denuncia con un video choc l’uccisione degli agnelli per Pasqua “con metodi crudeli”. Gli animali, cui per legge andrebbero risparmiati dolori o ansie, sono “macellati in gruppo e non possono sottrarsi alla vista dell’uccisione dei loro simili. La iugulazione, inoltre, dovrebbe avvenire subito dopo un efficace stordimento ma, come mostrato nel video – spiegano da Essere Animali, autori dell’inchiesta -, trascorrono 50 secondi tra le due operazioni. Alcuni sono storditi in modo inadeguato e ancora coscienti nel momento in cui vengono uccisi, altre volte gli operatori si accorgono che gli animali sono vigili e applicano una seconda scarica elettrica, con ulteriori gravi sofferenze”. L’associazione ambientalista ha messo sul proprio sito internet il filmato choc con le fasi precedenti al macello, con tanto di interviste sul campo.
VARI ESPOSTI ALLE PROCURE COMPETENTI – I PASTORI: NOI SFRUTTATI
In una nota Essere Animali fa sapere di avere presentato anche vari esposti nelle procure competenti per territorio e di avere chiesto l’intervento dell’Azienda per la Tutela della Salute della Sardegna e del ministero della Salute, “affinché sia fatta luce sulla sorte di migliaia di agnelli nella regione con il maggior numero di ovini allevati in Italia, circa 3 milioni, la metà del totale”. Oltre a chiedere alle autorità di “indagare sulle problematiche sollevate”, l’associazione rilancia anche quest’anno la campagna #IoNonLoMangio, per invitare le persone a trascorrere una Pasqua senza cibarsi di carne”. Contrattaccano gli allevatori: “Invece di dare informazioni che ci fanno passare tutti per criminali si dovrebbero occupare di chi sta portando il pastore alla sua estinzione”, scrivono, accusando la grande distribuzione che li metterebbe in difficoltà tirando sui prezzi.