Il ministero dell’Ambiente ha scritto – come annuncia in una nota – al Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri e agli uffici caccia delle Regioni Toscana, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano per richiamarli al “compito di vigilanza in materia di contrasto al bracconaggio” dell’ibis eremita, alla luce degli ultimi abbattimenti verificatisi nella scorsa stagione migratoria, del rilievo dato dai media austriaci e tedeschi a danno delle autorità italiane preposte alla protezione di questa specie in estinzione e della segnalazione pervenuta da Waldrappteam, capofila del progetto “Life” che si occupa della reintroduzione di questa specie. Nella lettera firmata dal direttore della Direzione generale per la protezione della natura e del mare, Maria Carmela Giarratano, “si invitano le amministrazioni ad attivare ogni utile iniziativa affinché non avvengano nuovi abbattimenti di esemplari ibis eremita e a riportare a stretto giro sulle azioni che verranno intraprese per impedire il ripetersi di questi atti di bracconaggio a carico di una specie che riveste particolare interesse conservazionistico”. Con la nota ministeriale si invita inoltre al rispetto della normativa sul danno ambientale e del “Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, approvato nel marzo scorso in Conferenza Stato-Regioni e per la cui applicazione sta operando una cabina di regia nazionale coordinata dal ministero che prevede, tra l’altro, un aggiornamento periodico del Piano e il raccordo tra i soggetti coinvolti a livello internazionale e nazionale. (Ansa)
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