Pesca, 4 specie di tonni a rischio si riprendono grazie alle quote

Quattro specie di tonno, minacciate di estinzione per la pesca intensiva, si stanno riprendendo, grazie all’adozione di quote di pesca sostenibili da parte di molti stati e alla lotta alla pesca illegale. Lo ha reso noto l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), al suo congresso annuale a Marsiglia. Nell’ultimo aggiornamento della Lista rossa delle specie a rischio, il tonno rosso atlantico passa da “in pericolo” a “minima preoccupazione”; il tonno rosso australe da “in pericolo critico” a “in pericolo”; il tonno bianco alalunga e il tonno a pinne gialle albacora passano entrambi da “quasi minacciati” a “minima preoccupazione”. “L’aggiornamento odierno della Lista rossa – ha dichiarato in un comunicato il direttore generalke della Iucn, Bruno Oberle – è un segnale potente che, nonostante la crescente pressione sui nostri oceani, le specie si possono riprendere, se gli stati si impegnano davvero a pratiche sostenibili”.

GLI SQUALI SEMPRE PIU’ A RISCHIO

Va peggio invece per i “cugini” pescecani. Il 37% delle specie di squali e razze rimane a rischio estinzione a causa della pesca, del degrado degli habitat marini e del riscaldamento globale, rende noto sempre l’Iucn. Questa al momento comprende 138.374 specie di animali, piante e funghi. Di queste, 38.543 sono a rischio estinzione, il 28%. Tutte le specie di squali e di razze a rischio estinzione sono colpite da pesca eccessiva. Il 31% è colpito anche dalla perdita o dal degrado dell’habitat, e il 10% dal cambiamento climatico.

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