Asti, pitbull poliziotto stacca la gamba a un agente penitenziario

E’ stato sottoposto a un delicato intervento l’agente di polizia penitenziaria ferito questa mattina, nel carcere di Asti, da un pitbull dell’unità cinofila che gli ha staccato a morsi la gamba sinistra. Ricoverato all’ospedale Cto di Torino, i microchirurghi dell’equipe del dottor Bruno Battiston e i traumatologi del professor Alessandro Massè hanno ricostruito la gamba dell’uomo di 52 anni dal ginocchio in giù. La prognosi è di 90 giorni, ma sarà necessario attendere per capire l’evolversi dell’infezione e la tenuta effettiva dell’arto.

L’AGENTE ERA ARRIVATO DA POCHI GIORNI E STAVA ANCORA CONOSCENDO IL CANE

Per ricostruire i muscoli e i tessuti molli, spiegano i sanitari, saranno necessari altri interventi. L’agente, che si trovava ad Asti da pochi giorni, era arrivato da Palermo e avrebbe dovuto prendere servizio con il cane a breve. Un collega infatti, secondo quanto si apprende, stava facendo conoscere il pitbull all’uomo in modo graduale. Si attendono le immagini della videosorveglianza interna per capire come si siano verificati i fatti. Il cane sarà valutato da un veterinario comportamentalista. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO – I SINDACATI DI POLIZIA PENITENZIARIA

OSAPP

“Per quanto informalmente appreso sembrerebbe che l’animale prelevato da un canile sia stato più volte oggetto di segnalazioni per l’aggressività dimostrata nei confronti del personale”, spiega una nota dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) riportata da ATNews.

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SAPPE

Scrive il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe): “Queste sono le conseguenze della censurabile inizitiva di addestrare cani per attività cinofila prendendoli dai canili municipali, come denunciamo da mesi”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “I cani adottati dai canili (ma vale evidentemente anche per quelli scartati dagli allevatori) nella stragrande maggioranza dei casi, come è ovvio che sia, presentano, nel breve termine, plurime patologie fisiche quali, solo a titolo esemplificativo, displasie, artrosi delle anche e dei gomiti, ma anche disturbi del comportamento quali aggressività, fobie oltre che rilevanti carenze tecniche. In molti casi poi l’adozione e la cessione gratuita di scarti degli allevatori riguarda cani con età solitamente superiore ai due anni di vita e questo comporta maggiori difficoltà, in termini di tempi e quindi di costi, nell’addestramento del cane”. Sempre secondo il Sappe, ci sarebbero “plurime relazioni di servizio redatte da parte di più istruttori cinofili di Asti aventi ad oggetto il medesimo cane di razza pitbull di nome Totò, autore della feroce aggressione, ed indirizzata all’istruttore responsabile del Centro di Addestramento di Asti, con le quali i predetti rappresentavano/denunciavano l’inopportunità ed inidoneità del detto quadrupede allo svolgimento del servizio in parola. Nelle richiamate relazioni, i suoi autori denunciavano l’aggressività del cane Totò non solo verso il personale, ma anche verso altri cani, a cui ad uno in particolare mordeva la zampa mentre si trovava addirittura (il cane morso) all’interno del proprio box”. Dichiarazioni riportate ATNews.

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