I veterinari: su pets e coronavirus “troppe notizie imprecise”

No ad allarmismi su affermazioni non dimostrate in merito alla possibilità che gli animali domestici possano trasmettere il coronavirus. L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) mette in guardia contro “il continuo dilagare di disinvolti commentari alle notizie – spesso frammentarie, imprecise e non certe – che giungono da centri di ricerca sperimentale” e che rischiano di “essere destabilizzanti per milioni di proprietari di pet”. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha ribadito che “non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione”. Anzi, è proprio con le parole di Umberto Agrimi del dipartimento di Veterinaria dell’Iss che i vets spiegano che “gli animali domestici contribuiscono alla nostra gioia e al nostro benessere, soprattutto in periodi di stress come quelli che stiamo vivendo”.

IL PRESIDENTE MELOSI: NIENTE SPECULAZIONI, SIAMO TUTTI GIA’ MOLTO PROVATI

Gli stessi laboratori di Harbin (Cina), che stanno osservando a livello sperimentale il comportamento del virus nei cani e nei gatti, hanno chiarito che i proprietari di animali domestici non hanno motivi di preoccupazione. I comunicatori scientifici e i rappresentanti del mondo scientifico più esposti mediaticamente dovrebbero, precisa il presidente Anmvi, Marco Melosi, “attenersi alle fonti ufficiali e alle sole evidenze scientifiche consolidate”. Cosa che però non accade. Di qui l’appello a “rispettare la sensibilità dell’opinione pubblica anche per l’informazione riguardante gli animali da compagnia”. “Le speculazioni su ciò che non è scientificamente dimostrato – conclude – rischiano di stressare un Paese già molto provato”.