Lao Mao, che significa “Vecchio gatto”, non è il suo vero nome. Meglio non diffonderlo, forse, visto che, seppur invitato dai padroni, si introduce in case private per salvare gli animali domestici rimasti bloccati dentro dall’imponente coprifuoco scattato a Wuhan da quando la notizia del coronavirus 2019-nCoV si è diffusa. Lao Mao ha 43 anni ed è possibile contattarlo sui social, racconta Reuters, come hanno fatti i proprietari di due gatti che avevano lasciato la città per tre giorni di vacanza ma non sono più riusciti a rientrarvi. Lui si è arrampicato al terzo piano e ha trovato gli animali sotto un divano, affamati ma ancora vivi, e gli ha dato da mangiare. “I due anziani coniugi piangevano, durante la videochiamata, alla vista dei loro gattoni”, racconta. “Con i volontari del nostro team abbiamo salvato più di mille animali domestici dal 25 gennaio”, ha detto Lao Mao, che stima siano 50mila quelli lasciati soli a casa a Wuhan da persone partite per un viaggio durante questa stagione delle feste per il Capodanno lunare.
IL TELEFONO DI LAO MAO NON SMETTE DI SQUILLARE
“Il mio telefono non smette mai di squillare in questi giorni, dormo a malapena”, ma “la mia stima è che almeno 5mila pets sono ancora intrappolati e potrebbero morire di fame nei prossimi giorni”, ha detto Lao Mao ai giornalisti Lusha Zhang e Ryan Woo. Dalla Cina in questi giorni arrivano notizie di animali d’affezione abbandonati dai padroni perchè sospettati di diffondere il virus e sul web circolano segnalazioni di cani e gatti catturati e uccisi per lo stesso motivo. Suichang, una piccola contea nello Zhejiang, la seconda provincia dopo Hubei con il maggior numero di infezioni da 2019-nCoV, venerdì ha ordinato ai residenti di tenere a casa i loro cani altrimenti saranno soppressi. Si diffondono anche le mascherine per cani (foto sopra), nell’errata convinzione che gli animali domestici possano infettarsi e diffondere il virus. La paura arriva fino a Pechino: “Sono preoccupato per il fatto che il mio barboncino sia odiato dai vicini”, ha detto Wang Fengyun alla Reuters. “Non ho trovato nessuna maschera per animali, quindi ne ho fatta una con un bicchiere di carta”. (foto in alto Noel Celis/Afp)