Cinquantaquattro le uova trovate dagli esperti del Centro Cetacei di Pescara nel nido di Caretta Caretta aperto questa mattina sulla spiaggia di Campomarino, vicino a Termoli in provincia di Campobasso, dove lo scorso fine settimana si è verificata una prima schiusa. Ventuno le tartarughe trovate di cui 18 vive. L’apertura del nido di Caretta Caretta ha suscitato molta curiosità ed in tanti hanno raggiunto la spiaggia di Campomarino per assistere alla schiusa. “Le temperature all’interno del nido erano troppo basse rispetto a quella adeguata – ha commentato Sergio Guccione del Centro Cetacei di Pescara – per cui abbiamo deciso di procedere con l’apertura. Le uova vitali saranno poste in un incubatore. Abbiamo trovato 21 esemplari di cui 18 vitali.
DOPO LE CURE A PESCARA I PICCOLI SARANNO RILASCIATI SULLA SPIAGGIA MOLISANA
Quattordici hanno preso il largo autonomamente, altre 10 circa sono state rilasciate al largo dalla Capitaneria di Porto di Termoli con un gommone, tre, invece, quelle che saranno condotte al Centro Cetacei di Pescara”. L’attività dei volontari abruzzesi non si ferma qui. Gli esemplari riabilitati verranno rilasciati sulla stessa spiaggia di Campomarino così come le tartarughe che schiuderanno dalle uova incubate. “Abbiamo voluto condividere l’evento di oggi con la popolazione per sensibilizzarla sull’importanza di questo tesoro che hanno sulle spiagge” ha concluso Guccione. Sul posto hanno operato anche i volontari dell’Anpana, dell’associazione di Protezione civile Cvp, la Polizia Municipale.
ANPANA: “EVENTO STRAORDINARIO E INSOLITAMENTE TARDIVO”
“18 ottobre, spiaggia di Campomarino, una nostra volontaria, Angela D’Ambrosio, rinviene un nido di tartarughe Caretta caretta constatando la morte di alcuni esemplari. Immediatamente ha allertato tutti gli organi preposti. L’evento viene descritto da tutti gli esperti di portata straordinaria soprattutto per l’insolita tardività”. E’ quanto ricostruisce, in una nota, il Direttivo nazionale Associazione nazionale Protezione Animali, Natura e Ambiente (A.N.P.A.N.A.) che “ringrazia pubblicamente tutta la sezione Termoli e la sezione Larino (Campobasso) per essersi prodigata per tutelare il sito e fornire supporto al Centro Studi Cetacei di Pescara, prontamente intervenuto unitamente alla Capitaneria di Porto. Si è recata sul posto anche l’avvocato Maria Morena Suaria, responsabile nazionale dell’Ufficio Legale”. “Oltre ad essere una condotta lodevole – conclude la nota – vogliamo ricordare che la maggior parte dei volontari intervenuti è rappresentato da personale qualificato che ha partecipato a corsi per aspiranti guardie eco-zoofile e corsi di aggiornamento”.