L’operatore di stalla impara a scuola il benessere animale

A scuola per diventare un perfetto operatore di stalla e imparare a lavorare negli allevamenti bovini. E’ il corso di formazione messo a punto da Cia-Agricoltori Italiani, per sanare un gap sempre più evidente di competenze e aggiornamento legislativo riscontrato nel settore e nella specifica gestione degli allevamenti, ma anche per fornire alle aziende supporto informativo utile ad una maggiore consapevolezza e rispetto delle direttive Ue, che in termini di benessere animale sono tra le migliori al mondo. Uno strumento concreto che incide sulla qualità dei prodotti e sulla riduzione dei costi d’impresa, oltre che sulla ripresa del settore. Ad oggi sono oltre 150mila gli allevamenti bovini e bufalini presenti in Italia con quasi 6 milioni di capi, con Veneto, Lombardia e Lazio in testa alla classifica per numero di attività. Un contesto, spiega Cia, dove è centrale la figura professionale dell’operatore a cui è affidata la cura degli animali, del rapporto uomo-animale quale fattore determinante benessere, dell’igiene ambientale, oltre che la produttività dell’azienda.

IN ITALIA 150MILA ALLEVAMENTI E SEI MILIONI DI BOVINI E BUFALINI

A oggi si registrano ancora criticità, come il ricorso a manodopera non specializzata o tempi di permanenza in azienda che non permettono di pianificare a lungo termine formazione teorica e sul campo necessaria alla crescita dell’azienda. Un periodo di addestramento, inclusa esperienza pratica e aggiornamento continuo, sono essenziali per gli allevatori, conclude Cia, in particolare di bovini che oggi devono tener conto anche degli adempimenti previsti dal nuovo sistema informatizzato Classyfarm implementato dalla Direzione della sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero della Salute. “In Europa, del resto, vigono standard per il benessere degli animali tra i più avanzati al mondo, la Commissione Ue, ha stilato validi documenti strategici e linee guida come quadro di riferimento utile alle aziende e la normativa prevede che gli animali siano accuditi da un numero sufficiente di addetti con adeguate capacità, conoscenze e competenze professionali”, dicono gli allevatori. Maggiori dettagli su modalità, tempi e sedi saranno disponibili sul sito Cia non appena disponibili.

Giugno 2019 – “Migliora la digestione”: la Francia scioccata dalle vacche con l’oblò

  • Dario |

    Sai come viene “prodotto” il latte che tanto amate, si? Certo dalla brace alla padella è incoraggiante….molto incoraggiante…

  • Dario |

    Sai come viene “prodotto” il latte che tanto amate, si? Certo dalla brace alla padella è incoraggiante….molto incoraggiante…

  • Guido Minciotti |

    Le stalle esistono, il personale ha bisogno di formazione, questa tutto sommato è una buona notizia. Ogni piccolo, anche piccolissimo cambiamento in meglio va incoraggiato. Grazie di leggere 24zampe, saluti gm

  • Guido Minciotti |

    Le stalle esistono, il personale ha bisogno di formazione, questa tutto sommato è una buona notizia. Ogni piccolo, anche piccolissimo cambiamento in meglio va incoraggiato. Grazie di leggere 24zampe, saluti gm

  • Dario |

    “Benessere animale” nelle stalle? Affermazione decisamente ipocrita

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