Da lunedì 1° luglio il Giappone riprende la caccia alle balene

AGGIORNAMENTO DEL 1° LUGLIO 2019 – USCITI IN MARE I BATTELLI DA CACCIA

Nelle prime ore del mattino di lunedì diverse imbarcazioni hanno preso il largo dal porto di Shimonoseki, nella prefettura a ovest di Yamaguchi, e dalla località di Kushiro, nell’Hokkaido, a nord dell’arcipelago, per la caccia delle balene a fini commerciali, dopo l’uscita formale dalla Commissione internazionale sulla caccia ai cetacei (Iwc), formalizzata ieri. Per prevenire la caccia selvaggia l’Agenzia nazionale della pesca ha fissato delle quote per la cattura massima di 227 balene da qui a fine anno. In questo modo le autorità spiegano che ‘si potrebbe continuare la pratica per altri cento anni senza impattare la loro sostenibilità’. Ad una cerimonia a Shimonoseki, il ministro dell’Agricoltura, Takamori Yoshikawa, ha ricordato l’impegno a rispettare i limiti e l’impegno a far ripartire l’industria alimentare. In base ai dati del governo, nel 1960 il consumo annuale di carne di balena nel Sol Levante era pari a 200mila tonnellate, precipitando a circa 5mila in anni recenti. Il Giappone aveva aderito alla Iwc nel 1951, tre anni dopo la sua istituzione, con lo scopo di regolare lo sviluppo sostenibile della specie, ma ha deciso di lasciare l’organizzazione lo scorso dicembre dopo il rifiuto dei paesi aderenti a ripristinare la caccia ai cetacei per fini commerciali. Tokyo ha specificato che le proprie navi concentreranno le attività intorno alla zona economica esclusiva (Zee), e non più nell’Oceano antartico.

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POST DEL 29 GIUGNO 2019

Il Giappone sta per riprendere la caccia alle balene a scopi commerciali, sfidando le proteste internazionali. Lo confermano i media internazionali dopo i ripetuti annunci fatti a partire dallo scorso dicembre, quando il Giappone ha abbandonato la Commissione internazionale (Iwc) che vieta la caccia ai cetacei. Una flotta di baleniere è pronta a riprendere il mare dal primo luglio dalle regioni dell’Hokkaido e di Aomori, entrambe con porti equipaggiati per la pesca ai cetacei. Il governo di Tokyo ha dovuto dichiarare di avere interrotto la caccia alle balene per scopi commerciali nel 1982, in ottemperanza alla moratoria adottata dall’Iwc, ma dal 1987 le imbarcazioni nipponiche hanno ripreso a sopprimere piccole quote di balene per questioni che il governo definisce “legate alla ricerca scientifica”. Tokyo ha fatto sapere che la caccia avverrà nelle acque della propria zona esclusiva economica (Zee), e non più nell’Oceano antartico, aggiungendo che le navi rispetteranno i limiti sulle quote di pesca per accertarsi che la popolazione dei cetacei non diminuisca. Secondo alcuni esperti, dietro la motivazione delle autorità giapponesi si nasconde la volontà di sostenere l’industria della carne di balena che, ancora oggi, malgrado il repentino calo delle vendite, è considerata una fonte alternativa e a buon mercato di proteine. (Ansa)

  • Gennaio 2019 – Giappone, dalla caccia alle balene possibili danni ai nativi dell’Alaska
  • Dario |

    Nessun commento su questa barbarie. Provo a rifarne uno “filosofico”

    “Quando verrà scagliato un solo missile per salvare una balena, forse il nostro pianeta avrà una chance.”

    Tutto in senso figurato, naturalmente.

  • Dario |

    Nessun commento su questa barbarie. Provo a rifarne uno “filosofico”

    “Quando verrà scagliato un solo missile per salvare una balena, forse il nostro pianeta avrà una chance.”

    Tutto in senso figurato, naturalmente.

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