Temperature più rigide al centro sud e invece più miti al nord hanno finora spostato il baricentro dell’emergenza freddo verso il Mezzogiorno del Paese. Purtroppo, dalla seconda metà di novembre sono ormai una decina i senzatetto che hanno perso la vita nella Capitale e nei dintorni, a causa dell’abbassarsi della colonnina di mercurio, e l’amministrazione Raggi pensa addirittura a come costringerli a usufruire di un ricovero obbligatorio, cosa fino ad oggi impossibile da fare contro la loro volontà. Ma il tempo potrebbe presto peggiorare anche sopra il Po: i clochard con un cane come possono fare?
L’ACCOGLIENZA A ROMA…
Il Piano Freddo di Roma Capitale, operativo dal 10 dicembre 2018 al 10 aprile 2019, e il Piano Gelo, organizzato per fronteggiare radicali abbassamenti delle temperature ed eventi climatici avversi, mettono a disposizione nel complesso ogni giorno 1.661 posti, tra il circuito dell’accoglienza ordinaria e le stazioni metropolitane. Nonostante le temperature rigide ci sono posti liberi. E’ stata prevista anche l’accoglienza di animali, in particolare di cani, con 9 cucce a disposizione nelle varie strutture: un numero forse esiguo, anche se messo a disposizione di una tipologia di utenti che spesso diffida di queste strutture, alle quali fa fatica a rivolgersi.
…E QUELLA A MILANO
A Milano, invece, le cose vanno un po’ meglio: per i clochard “accompagnati” sono una cinquantina (50 homeless accompagnati da 50 cani) i posti disponibili nel dormitorio di via Graf, nella zona di Quarto Oggiaro. L’offerta milanese complessiva è più abbondante di quella romana: sono circa 2.700 – raddoppiate in pochi anni – le sistemazioni previste dal Comune, suddivise in diverse strutture. Anche qui molti posti sono ancora liberi. Il piano dell’amministrazione meneghina per ospitare i senza dimora conta anche su un numero unico (0288447646) per segnalare chi è in difficoltà.
CLOCHARD A SEI ZAMPE
Il posto in dormitorio per i cani è una “conquista” relativamente recente: ci si è, infatti, accorti che i dormitori che non accettano animali scoraggiano i “clochard a sei zampe” dal ricorrervi, disposti persino a mettere a repentaglio la propria vita pur di non separarsi dal compagno peloso. E che la soluzione prospettata sino a pochi anni fa – portare il cane in canile per la notte e tornare a riprenderlo la mattina seguente – non aveva mai avuto successo.