Orsi, il ministro dell’Ambiente: “No uccisioni se non c’è pericolo per vite umane” – Modificato Pacobace

Questo post racconta la prosecuzione di un lungo dibattito –  di cui 24zampe ha cercato di dare conto puntualmente – sulla presenza di orsi in Provincia di Trento, iniziato nel giugno scorso in seguito a un paio di incidenti avvenuti tra i plantigradi residenti e la popolazione. Per saperne di più e ricostruire tutta la vicenda, cliccare qui, qui e qui.
AGGIORNAMENTO DEL 3 AGOSTO 2015: IL WWF: RESTARE ANCORATI AL PACOBACE

Il dibattito avviato in questi giorni sugli orsi e sulla minaccia che la loro reintroduzione rappresenta per la comunità, “è anacronistico e rischia di trasformare la straordinaria storia di successo che ha visto la reintroduzione dell’orso nelle Alpi nell’ennesimo dibattito emotivo, dove i presupposti scientifici vengono inequivocabilmente dimenticati”, denuncia il Wwf Italia ricordando l’esistenza di un Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-Orientali (Pacobace), sottoscritto da tutti gli enti competenti, compresi il ministero dell’Ambiente e la Provincia Autonoma di Trento. Il capitolo 3 del Pacobace “Criteri e procedure d’azione nei confronti degli orsi problematici e d’intervento in situazioni critiche” richiama proprio il tema della sicurezza e dell’incolumità pubblica. “Il dibattito – sottolinea il Wwf – deve rimanere in questo perimetro preciso, scientificamente validato, senza introdurre nuove variabili quali il concetto aleatorio di `dannoso´ che genera incomprensioni anche per la mancanza di parametri certi ed oggettivi”. Il Wwf chiede pertanto che si rimanga ancorati al Pacobace, che aveva previsto possibili situazioni quali quelle che si sono recentemente verificate indicando una precisa catena di comando con interventi progressivi. (Kronos)

POST ORIGINALE DEL 30 LUGLIO 2015: IL MINISTRO GALLETTI: NO UCCISIONI DI ORSI SENZA PERICOLO PER VITE UMANE
“La tutela della vita umana e la sicurezza della popolazione vengono sempre al primo posto. Sugli orsi pericolosi il Tribunale ha già chiarito la possibilità per la Provincia di Trento di agire attraverso ordinanze: se però siamo in presenza di un orso che non attenta all’uomo ma solo a beni materiali io, nell’ambito dei miei poteri e delle mie prerogative, posso dire da subito che indicherò come via da seguire quella della captivazione e non autorizzerò mai l’uccisione di un orso, la cui specie va protetta ad ogni costo”. Cosi il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a margine dell’incontro con il presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi che si è svolto nel pomeriggio a Roma sul tema della gestione dell’orso.
Nel corso del confronto è stata data notizia della firma, da parte della direzione competente del ministero dell’Ambiente, del decreto che rende esecutiva la modifica del capitolo 3 del cosiddetto Pacobace (il Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno) e che recepisce, tenuto conto del parere favorevole dell’Ispra, i decreti e le deliberazioni già emanati sull’argomento dalle Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano.
La principale novità introdotta dalla riformulazione è la nuova categoria dell’orso dannoso, ovvero del plantigrado “che arreca ripetutamente danni materiali alle cose (predazione di bestiame domestico, distruzione di alveari o danni alle coltivazioni, o in generale danni a infrastrutture) o utilizza in modo ripetuto fonti di cibo legate alla presenza umana”. Ferme restando tutte le azioni di dissuasione che dovranno essere poste in essere secondo la normativa vigente, è prevista la richiesta di autorizzazione al ministero per ogni intervento di rimozione.