Telecamere obbligatorie nei macelli inglesi: “E da noi quando?”

AGGIORNAMENTO DEL 6 NOVEMBRE 2018 – IN VIGORE L’OBBLIGO DI TELECAMERE

E’ entrato in vigore in Inghilterra ieri, 5 novembre, l’obbligo di installare telecamere a circuito chiuso in tutti i macelli. “Ciò contribuirà a salvaguardare il benessere animale e a rassicurare i consumatori che gli elevati standard di welfare vengono effettivamente applicati”, ha tuittato il Defra (UK Department for Environment, Food and Rural Affairs), il dipartimento governativo preposto.

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POST ORIGINALE

Diventano obbligatorie nel Regno Unito le telecamere nei macelli, “in tutte le aree dove sono presenti animali vivi”. Secondo le nuove norme rese note ieri dalle autorità britanniche i veterinari pubblici avranno accesso alle immagini registrate nei mattatoi senza restrizioni. Una mossa fatta dichiaratamente “per consolidare la posizione del Regno Unito come leader globale negli standard del benessere degli animali”, spiega una nota ufficiale del governo. Che fissa anche i tempi dell’adeguamento: “Tutti i macelli sono tenuti a conformarsi alla novità normativa entro il 5 novembre”, dando così loro un periodo di 6 mesi per consentire l’installazione del sistema Tvcc più idoneo.

LE PAROLE DEL MINISTRO PER IL BENESSERE ANIMALE INGLESE

“Il governo condivide l’alta considerazione dei cittadini per il benessere degli animali – ha scritto il ministro dell’Animal Health and Welfare, Lord Gardiner – e siamo orgogliosi di avere alcuni dei più alti standard del mondo. Oggi accogliamo con favore la nuova legge che richiede le telecamere obbligatorie in tutti i macelli inglesi. Siamo una nazione che si prende cura degli animali e queste misure forti garantiranno che tutti loro vengano trattati con il massimo rispetto in tutte le fasi della vita, permettendoci di continuare a fare sempre meglio per il welfare animale”.

LA REAZIONE DEGLI ANIMALISTI: DA NOI QUANDO?

Immediata la reazione degli animalisti di tutta Europa, che a loro volta chiedono ai propri governi di seguire la strada tracciata dai britannici. In Francia, dove da mesi si discute di un provvedimento simile, L214 scrive ironicamente su twitter “La legge che rende obbligatorio il videocontrollo nei macelli entra in vigore oggi… in Inghilterra!” mentre il presidente Lav Gianluca Felicetti in Italia chiede al Ministero della Salute se ci siano “problemi a farlo anche in Italia”. Proprio nei giorni scorsi, a Roma, si è svolto il primo convegno dedicato alla possibilità di installare per legge le telecamere nei macelli italiani, organizzato da Ciwf Italia Onlus, Legambiente e Animal Law. Perplessità, invece, dall’Association of Independent Meat Suppliers (Aims, l’associazione inglese dei produttori di carne), che prevede difficoltà connesse con la privacy dei dipendenti dei macelli, scrive FarmingUk. (foto da FarmingUk)

  • Ervise |

    Giusto. Bene.
    Ritengo non sia giusto attaccare o ostacolato chi tenta in qualsiasi misura, di migliorare le condizioni di tutti gli animali per quanto possibile.
    Ben accetta qualsiasi misura, anche per dare esempio ai paesi con estrema violenza. Ene

  • Ervise |

    Giusto. Bene.
    Ritengo non sia giusto attaccare o ostacolato chi tenta in qualsiasi misura, di migliorare le condizioni di tutti gli animali per quanto possibile.
    Ben accetta qualsiasi misura, anche per dare esempio ai paesi con estrema violenza. Ene

  • Anna Maria |

    Il benessere animale, e con lui le telecamere, sono solo l’alibi per continuare le pratiche violente e crudeli necessarie all’allevamento stesso (guardate in cosa consiste l’inseminazione artificiale, l’allontanamento di un neonato dalla madre, le amputazioni senza anestesia a cui sono costretti i piccoli, la vita privata di qualunque rispetto delle necessità etologiche degli animali, incompatibili con gli usi dell’allevamento, e la morte violenta dopo terrore e sfinimento, che definire etica e compassionevole ci vuole proprio coraggio).

  • Anna Maria |

    Il benessere animale, e con lui le telecamere, sono solo l’alibi per continuare le pratiche violente e crudeli necessarie all’allevamento stesso (guardate in cosa consiste l’inseminazione artificiale, l’allontanamento di un neonato dalla madre, le amputazioni senza anestesia a cui sono costretti i piccoli, la vita privata di qualunque rispetto delle necessità etologiche degli animali, incompatibili con gli usi dell’allevamento, e la morte violenta dopo terrore e sfinimento, che definire etica e compassionevole ci vuole proprio coraggio).

  • Paola |

    Facciamo una raccolta di firme x chiederlo anche in Italia

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