La Lega Anti Vivisezione (Lav) ha inviato una raccomandata al presidente dell’Anci Piero Fassino affinché informi i Comuni che, a partire dal 2 febbraio, le ordinanze comunali relative alla gestione delle nutrie dovranno essere ritirate perché illegittime per effetto del Collegato ambientale. A partire da martedì prossimo, spiega la Lav, saranno le Province a dover provvedere all’eventuale stesura di nuovi piani di controllo, che in prima istanza dovranno prevedere esclusivamente l’utilizzo di metodi incruenti, così come disposto dall’articolo 19 della legge 157/92. “Le modalità gestionali delle nutrie devono essere modificate così come imposto dalla legge, i sindaci devono quindi annullare le loro ordinanze ammazza-nutrie e fare un passo indietro perché non più competenti sul tema”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale Lav settore Animali selvatici. L’associazione animalista annuncia che vigilerà sull’applicazione della nuova norma, perché “esiste il rischio concreto che le uccisioni continuino indisturbate sulla base della normativa previgente. Ciò – avverte – comporterà la denuncia dei responsabili delle uccisioni per violazione dell’art.544 bis del codice penale, che per l’uccisione di un animale prevede la reclusione fino a due anni”. (Ansa)