Scarseggia il cibo proteico e il Piemonte si mette ad allevare insetti

A woman prepares to eat a chocolate topped with an insect on October 12, 2013 in a chocolaterie in Villers-les-Nancy, north-eastern France. French chocolate maker Sylvain Musquar had the idea to offer mealworms or crickets on his chocolates after he worked in Japan and South Corea. AFP PHOTO / JEAN-CHRISTOPHE VERHAEGEN        (Photo credit should read JEAN-CHRISTOPHE VERHAEGEN/AFP/Getty Images)

Il Piemonte si candida a diventare polo d’eccellenza per la ricerca nel settore dell’allevamento degli insetti, di alto interesse per imprese agricole, tessili e agroindustriali. Lo rivela lo Studio di fattibilità Bomb-Hi, finanziato dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. “L’argomento – spiega Renato Bortolussi, capofila delle aziende partecipanti – è il cibo proteico, che mancherà presto perché siamo in troppi sul pianeta”. Il progetto prevede l’allevamento di due tipi di insetti, l’Hermetia Illucens, che si ciba di scarti organici trasformandoli in farina proteica (per ora usata in Europa solo come cibo animali) e il Baco da Seta (nella foto Afp, un cioccolatino confezionato a Villers-les-Nancy, in Francia, da Sylvain Musquar).
“Siamo tra gli ultimi paesi altamente sviluppati – continua Bertolussi – ad avvicinarci a questo tema, per via della storica pigrizia italiana nella ricerca, ma non c’è più tempo da perdere. In molti paesi il cibo così prodotto già si usa per alimentare gli animali, e presto si passerà all’alimentazione umana”. “Si vuole guardare al futuro recuperando la tradizione agricola e tessile – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero -. L’allevamento del baco da seta potrebbe diventare un tassello per il rilancio della produzione di seta, abbandonata in Italia dal dopoguerra. Entrambi gli allevamenti produrrebbero notevoli fatturati, consentendo anche il riciclo di scarti organici”.
  • Piero Ronfani |

    una recente normativa europea consente l’uso della farina animale prodotta da larve anche nell’acquacoltura; questo è il primo ingresso nella catena alimentare umana

  • Piero Ronfani |

    una recente normativa europea consente l’uso della farina animale prodotta da larve anche nell’acquacoltura; questo è il primo ingresso nella catena alimentare umana

  • Guido Minciotti |

    Erano altri tempi! Grazie di leggere 24zampe e saluti, gm

  • Guido Minciotti |

    Erano altri tempi! Grazie di leggere 24zampe e saluti, gm

  • maura Giletta |

    Non penso che x noi del vecchio continente sia il cibo del domani. Le normali Fonti proteiche son più che sufficianti x tutta l umanità se solo si imparasse a cibarsi in modo più “spartano”. Quando ci fu l invasione delle locuste “una delle sette piaghe d Egitto” nessuno se ne cibò e questo merita una riflessione!

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