L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna in questi giorni – facendo tredici vittime umane e almeno un disperso e provocando seri disagi per decine di migliaia di persone e alcuni miliardi di euro di danni – ha mandato sott’acqua oltre 5mila aziende agricole. Nelle stalle si contano animali affogati ma anche per quelli sopravvissuti ci sono difficoltà a garantirne l’alimentazione, anche perché è stato compromesso il foraggio e manca l’acqua per abbeverarli nelle zone collinari con problemi di viabilità per i danni alle infrastrutture rurali a causa di frane e smottamenti. Per i domestici e da compagnia, negli occhi di tutti gli amanti degli animali sono entrate le immagini di chi scappa dalla furia delle acque con i loro quattrozampe in braccio o dentro i trasportini, qualcuno anche in scatole di cartone, soprattutto i gatti ma c’è anche una tartaruga. In campo per aiutare a salvare quanti più animali possibile ci sono, oltre alle forze dell’ordine, le associazioni animaliste e quelle degli agricoltori.
L’INTERVENTO DI LAV
L’Unità di Emergenza di Lav ha salvato 2 cagnolini da una casa alluvionata a Russi, in provincia di Ravenna: “Con i volontari di Lav Bologna li abbiamo tratti in salvo, accompagnati in clinica e appena possibile li riporteremo a casa dai loro cari”, spiegano sui social, mentre la notte precedente i volontari sono intervenuti in un rifugio allagato vicino Imola, dove 58 cani erano immersi nell’acqua. Con i vigili del fuoco tutti gli animali sono stati portati al sicuro. “La conta dei danni a emergenza finita, ovviamente, ci spaventa perché sarà terribile scoprire cosa realmente è successo. La difficoltà maggiore è fare una stima di quanto accaduto nelle zone franate. Quando ci sono frane particolarmente grosse, come abbiamo incontrato a Monterenzio, si portano via tutto: case, allevamenti, animali selvatici vengono giù. Quindi l’ipotesi è che ci siano tantissimi animali morti, sicuramente ci saranno animali dispersi e sicuramente animali dispersi smarriti, che ci auguriamo con il nostro intervento e quello dei volontari, possano poi ricongiungersi con le proprie famiglie”, dice Beatrice Rezzaghi, responsabile dell’Unità di emergenza Lav (Lega Antivivisezione Italiana).
GLI AIUTI DI ENPA POSSIBILI ANCHE VIA MAIL
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha messo in sicurezza, trasferito e accolto 89 animali da compagnia da Ravenna a Rimini nelle ultime 24 ore. Inoltre, ha aperto un canale per rispondere alle tante segnalazioni che stanno arrivando sia per quanto riguarda il recupero e l’evacuazione degli animali in difficoltà sul territorio, dove possibile intervenire, sia per la necessità di stalli e luoghi asciutti dove accoglierli. “In queste ore difficili – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – i nostri volontari di Faenza, Meldola, Cesena, Lugo, Ravenna, Bologna e Rimini hanno percorso più di 500 chilometri per portare in salvo e mettere in sicurezza oltre 89 animali. Visto le tantissime richieste e segnalazioni che stanno arrivando, abbiamo aperto un ulteriore canale attraverso la mail alluvione@enpa.org dove è possibile contattarci in caso di necessità per stalli e messa in sicurezza degli animali. Stiamo facendo e continueremo a fare tutto il possibile per non lasciare sola la popolazione delle zone fortemente colpite dall’alluvione”. “Il telefono non smette mai di squillare – afferma Gabriele Tossani, commissario dell’Enpa di Bologna – e non ci siamo mai fermati. Con tutte le Sezioni ci stiamo coordinando. A Castagnolo abbiamo trasferito 19 cani da un rifugio a rischio crollo, a Forlimpopoli abbiamo soccorso 3 cani rimasti in una casa sommersa dall’acqua e a Meldola abbiamo salvato 3 cani da un capannone allagato. La sezione di Cesena sta ospitando 10 gatti di persone che sono rimaste senza casa e sta monitorando le colonie feline in gran parte distrutte. I gatti per fortuna sono molto agili e si sono salvati”.
OIPA: METTETE IN SICUREZZA I VOSTRI ANIMALI
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) dà il via a una raccolta fondi straordinaria per consentire ai suoi volontari e guardie zoofile dell’Emilia Romagna e delle Marche di salvare gli animali vittime della tremenda ondata di maltempo che sta causando esondazioni, allagamenti, frane e smottamenti. “Non ci sono parole per descrivere la distruzione cui stiamo assistendo, accompagnata dal dolore e dalla morte di moltissimi animali”, dice il coordinatore delle guardie zoofile Oipa dell’Emilia Romagna, Enrico Forlani. “Non riusciamo ad arrivare ad aiutare tutti, in taluni casi i soccorsi sono possibili solo con gli elicotteri, ma facciamo il possibile con le risorse e le braccia su cui possiamo contare: abbiamo sezioni di volontari e nuclei di guardie zoofile in tutta la Regione. Se qualcuno si volesse aggiungere alle nostre squadre, anche dopo che sarà passata l’emergenza, può contattarci”. L’Oipa lancia un appello ai proprietari di animali: “Metteteli sempre in sicurezza in caso di allerta meteo, vanno subito spostati dalle zone di pericolo e messi al sicuro. Anche i gatti lasciati liberi in queste occasioni tragiche possono cercare posti per nascondersi e rimanere lì chiusi o bloccati”.
ANIMALI DA REDDITO A RISCHIO
L’appello di un allevatore di maiali di Lugo, in zona Zagonara, nel ravennate, è stato raccolto e gli animali sono stai portati via su un camion dalle stalle sommerse dall’acqua. “Abbiamo circa tremila maiali, dai cuccioli agli adulti di 160 chili – aveva fatto sapere l’allevatore – . Abbiamo un metro d’acqua all’interno delle nostre stalle adesso e sta salendo. Le strade di comunicazione sono sott’acqua. Avremmo bisogno di un allevamento d’appoggio per spostare almeno i piccoli e cercare di salvarli. Abbiamo ancora qualche ora di autonomia e un po’ di energia elettrica, dopodiché saremo sott’acqua”, aveva aggiunto. L’appello di Davide Bacchiega, direttore dell’azienda agricola Benfenati di Lugo, è stato infine raccolto (nella galleria sopra le foto dell’evacuazione dei maiali a nuoto). Soccorsi intervenuti anche per salvare un asino di nome Sofia e alcuni cavalli da una fattoria a Russi, Ravenna, e portarli all’asciutto.
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AGGIORNAMENTO DELLE 20.30
Nella corsa contro il tempo e l’acqua alta, in una giornata in cui la pioggia ha concesso una brevissima tregua nel pomeriggio, gli uomini del Soccorso Alpino hanno raggiunto i quartieri più isolati di Villanova di Ravenna per portare in salvo non solo le persone, ma anche gli animali, con un amore e una cura commoventi anche per i pappagalli, per i gatti, per i cani stropicciati dalla pioggia e terrorizzati dal viaggio su un gommone che quasi sembrava un’Arca di Noe. È nella strada provinciale 99 che, grazie alle operazioni del Soccorso Alpino, sono “approdati” i pappagallini di un allevatore riuscito a mettersi in salvo ma impossibilitato a portare anche loro con sé, il cane Maggy, la gatta Mimì “senza la quale – dice sicura l’anziana appena scesa dal gommone – non avrei mai lasciato casa”. A spiegare l’enorme mole di lavoro dei tecnici del Soccorso Alpino è Sergio Ferrari, presidente regionale soccorso alpino Emilia Romagna: “Le operazioni sono iniziate mercoledì sera su richiesta del 118 della Romagna e della protezione civile regionale. Abbiamo interessato la struttura nazionale che si è interfacciata col dipartimento di protezione civile per far intervenire squadre specializzate in ambiente acquatico e alluvionale nei territori di Cesena, Forlì e Ravenna. Altre squadre sono intervenute nella zona di pianura, inviate dal dipartimento nazionale di protezione civile provenienti dalla Sicilia, dalla Calabria, dal Lazio, dall’Abruzzo, dall’Umbria, dal Veneto e dal Piemonte operando a vario titolo con equipaggi, materiali, automobili, canotti, gommoni per effettuare le evacuazioni delle persone”. “La situazione più difficile in assoluto in ambito urbano – racconta – è stata quella di Forlì, in cui l’acqua era più alta e le persone erano in difficoltà. E poi molto serie le situazioni a Cesena, in cui le squadre hanno operato accompagnate dai nostri medici specializzati in un ambiente alluvionale caratterizzato da forti correnti. Sicuramente questa emergenza non ha riguardato solo la pianura, ma l’intero Appennino romagnolo e bolognese. La situazione era critica in pianura e, forse anche peggiore, in ambito montano”. (Adnkronos)
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AGGIORNAMENTI DEL 20 MAGGIO 2023
ANNEGATI 600 MAIALI NEL RAVENNATE – Sono circa 600 i capi morti annegati, almeno quelli che finora sono stati trovati. Un dramma che sta vivendo l’allevatore di suini Paolo Mazzotti che nella sua azienda agricola La Panighina, ad Albereto, sotto Faenza, prima dell’alluvione contava 1.750 capi. “Sono due giorni che tiriamo fuori animali morti. L’acqua nel giro di 24 ore si è ritirata ma ora è rimasto il fango”, racconta Mazzotti. “Siamo stati travolti da una furia che era impossibile arginare. L’allerta c’è stata ma da quando abbiamo visto l’acqua a quando è arrivata è stato un lampo. In un attimo abbiamo avuto un metro e mezzo d’acqua; la violenza dell’inondazione ha portato via tutto, anche le protezioni che avevamo previsto. A quel punto c’era solo da aspettare che passasse tutto”. In questi giorni “tanti amici ma anche gente che non conosco è corsa in nostro aiuto”, sottolinea l’imprenditore. “Siamo la terza generazione – dice Mazzotti – nel ’57 mio nonno, nel 1981 mio padre e dal 2012 l’ultima generazione, ma in tanti anni non è mai successa una cosa del genere”. (Ansa)
ALLEVAMENTO POLLAME PORTATO VIA DALLA PIENA – La scena che si vede dal viale dell’Appennino è apocalittica. Il fiume Rabi, esondato martedì notte, si è portato con sé un intero allevamento di pollame nella zona di San Lorenzo in Noceto, in provincia di Forlì. In una enorme striscia di fango ci sono foratini sbriciolati dalla forza dell’acqua, tronchi di alberi, attrezzi agricoli presi a schiaffi dalla corrente. “Tre capannoni non esistono più – spiega all’Adnkronos un operaio sul trattore – gli altri sette sono inagibili”. (Adnkronos)
ALLEVATORE RIMANE CON GLI ANIMALI DURANTE ALLUVIONE – “La prima preoccupazione è la vita delle persone, dei familiari, dei dipendenti e dei vicini. Mia moglie Sofia e mio figlio Tommaso, di appena 24 giorni, sono al sicuro in provincia di Ferrara. Io sono rimasto nell’azienda di famiglia, a lottare contro l’arrivo dell’acqua. Non abbiamo voluto evacuare per restare vicini agli animali. Era impossibile spostare 550 capi, di cui 200 vacche in mungitura. Ci siamo barricati letteralmente. Abbiamo alzato un barriera di circa un metro tutto intorno alla stalla con il letame vecchio e pesante, quindi resistente. Ci siamo detti: ‘Dobbiamo mandare via l’acqua non gli animali’ “. A raccontarlo è Luca Liverani, classe ’84, che gestisce l’azienda di famiglia con due cugini, Mirko e Dennis, e lo zio Angelo. Si trovano sul canale di scolo di Fossovetro, e poco distante c’è l’imboccatura con Fossovecchio. Qui, in fila, sull’argine, lavorano a pieno ritmo 12 pompe, sotto il rombo dei motori dei trattori. Ma è stato allestito anche un gazebo dove è possibile trovare cibo e bevande per un po’ di ristoro. “Ci stiamo autogestendo”, dice Luca Liverani sottolineando la gara di solidarietà scattata tra tutta la popolazione. “È questo ti dà la forza di provarci, di volerti risollevare. Ieri ero molto scoraggiato. Ma quando penso a questa forte unità riesco a trovare il coraggio di continuare a lottare”. (Ansa)
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Lui è MAIS ed è simbolo di quello che accade in Romagna. Mais è rimasto con l’acqua alla pancia per due giorni. Una volta recuperato ha fatto 3km tra acqua alta 120 cm e correnti. Mais ha 18 mesi
Era stremato e senza forze ma è andato avanti
Si va avanti,non si molla pic.twitter.com/Kfh89y8ksc— ludovica (@nebbianelsole) May 22, 2023
AGGIORNAMENTI DEL 22 MAGGIO 2023
NEL RAVENNATE I MANGIMI ARRIVANO IN ELICOTTERO – Mangimi e foraggi agli allevatori di Casola Valsenio, comune ravennate ai piedi dell’Appennino Tosco-Emiliano, continuano ad arrivare dal cielo. Sono gli elicotteri a farsi carico di alimentare il bestiame – per lo più bovini, ovini, polli e tacchini – rinchiuso negli allevamenti da giorni isolati a causa di decine e decine di frane provocate dalle piogge alluvionali che si sono abbattute sull’Emilia Romagna. “Raggiungere gli allevatori, ma anche le altre attività agricole è praticamente impossibile”, racconta all’ANSA il sindaco Giorgio Sagrini. Preoccupato anche per le attività industriali e artigianali che insistono nelle aree limitrofe al borgo: “L’attuale limitata viabilità non consente il passaggio ai mezzi pesanti e questo comporta per certe imprese un problema rilevante”. Sagrini, tornando agli allevamenti, “che sono – dice – una fetta importante della nostra economia – non dimentica di sottolineare l’azienda che “ha perso ben 70 mila capi avicoli a causa della mancanza di elettricità”. (Ansa)
DAL CONSORZIO DI PARMA AIUTI AGLI ALLEVATORI – Un aiuto concreto con camion di sacchi con farina di mais e mangime per bovini e suini. È stata questa la risposta che il Consorzio Agrario di Parma ha dato nell’immediato agli allevatori dell’area alluvionata della Romagna, cogliendo l’appello lanciato dalle numerose aziende zootecniche drammaticamente colpite nei giorni scorsi. Oltre al sostegno alla comunità locale, spiegano dal consorzio parmigiano, in questo frangente, occorre più che mai assicurare nutrimento adeguato ai molteplici allevamenti dell’area inondata che tutt’ora vivono una condizione di fortissima e generale criticità. E proprio per superare queste numerose problematiche a sostegno degli allevamenti che il Consorzio agrario di Parma ha deciso di intervenire come fatto dall’ associazione regionale allevatori (Ara) e consorzi agrari d’italia (Cai). (Ansa)
VOLONTARI OIPA AL LAVORO PER GLI ANIMALI – Continua l’azione dei volontari e le guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) in aiuto degli animali vittime dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. A Bologna, dopo essere intervenuti per portare in salvo i cavalli e un asinello di una scuderia di Budrio, nella zona del crollo del ponte Motta, nella giornata di ieri hanno portato i rifornimenti necessari alla loro sopravvivenza con un’operazione piuttosto impegnativa dal punto di vista della logistica. “Due aziende agricole di Formigine (Modena) hanno donato 22 grandi balle di fieno che abbiamo potuto fare arrivare a destinazione grazie ai messi a disposizione da un’azienda di escavazione della zona di Montale”, racconta la delegata dell’Oipa di Bologna, Jessica Quercioli. “Le nostre guardie zoofile hanno scortato il trasporto fino alla sua meta, per poi distribuirlo agli animali affamati. Senza questa catena di solidarietà, non avrebbero potuto sfamarsi. Per noi è oro ricevere un aiuto così grande. Ringraziamo dal cuore tutti gli anelli di questa generosa catena”. L’Oipa, con i volontari e le guardie zoofile presenti nelle varie zone dell’Emilia Romagna, è sul campo per il soccorso di tutti gli animali domestici, portandoli al riparo e cercando stalli in attesa che l’emergenza passi e sperando che al più presto possano tornare nelle loro case e ritrovare le loro famiglie. (LaPresse)
ESSERE ANIMALI: SITUAZIONE DRAMMATICA IN ALLEVAMENTI – Nello scorso weekend il team investigativo di Essere Animali si è recato presso alcuni allevamenti colpiti dall’alluvione, nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, al fine di controllare e documentare le condizioni degli animali confinati negli allevamenti intensivi della regione. “Sono state attenzionate una decina di strutture e in particolare 4 di queste erano state pesantemente colpite dalle esondazioni”, spiega Essere Animali. L’Emilia-Romagna infatti è – insieme a Lombardia, Veneto e Piemonte – una delle regioni con il maggior numero di animali allevati e strutture intensive, con oltre 20 milioni di avicoli e oltre 1 milione di suini allevati al mese (dati: Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica). “La situazione riscontrata è drammatica – ha rilevato l’organizzazione – e il caso più eclatante è quello di Bertinoro (FC), dove un allevamento con migliaia di suini era ancora parzialmente allagato, con oltre 50 cm di acqua all’interno dei capannoni, ma non vi erano operazioni in corso per nutrire e soccorrere gli animali. Sono state documentate cataste di maiali morti – in particolare una con più di 100 animali – all’esterno di un capannone, e operazioni di spostamento degli animali morti da dentro l’allevamento all’esterno”. “A questa si aggiungono anche quella di Bagnacavallo, nel Ravennate, dove un allevamento con migliaia di animali era ancora allagato con oltre 50 cm di acqua all’interno dei capannoni e le immagini mostrano maiali che nuotano all’esterno dell’allevamento e maiali all’interno dei recinti allagati, mentre le operazioni di trasferimento e soccorso non sono ancora state avviate; quella dell’allevamento di galline in San Lorenzo in Noceto, documentato anche da un servizio del Tg2, dove 3 capannoni sono stati travolti e più di 60.000 animali sono morti e quella di Lugo (RA) dove un allevamento di suini con migliaia di animali – tra cui anche scrofe in gabbia – trasferiti in una zona più sicura. Nell’allevamento di Lugo sono però morti diversi animali e un verro è stato trovato in fin di vita”, conclude Essere Animali. (Adnkronos)
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