In Gran Bretagna si avvicina il via libera alla possibilità di sviluppare organi “coltivati” dai maiali e dalle pecore per sopperire alla carenza di quelli umani e aumentare le possibilità di sopravvivenza di chi è in attesa di un trapianto. Negli Usa la ricerca sullo xenotrapianto, come è definito questo speciale tipo di intervento che utilizza cellule, tessuti e addirittura organi provenienti da un individuo di una specie diversa da quella del soggetto sul quale viene effettuato, è già stata autorizzata. Questa settimana l’Home Office’s Animals in Science Committe pubblicherà la prima guida per la ricerca sull’uso nei trapianti di organi provenienti da animali “chimera”, ovvero con un mix Dna umano. Secondo gli esperti “questo tipo di studi saranno fortemente regolamentati, ma i benefici dei risultati sono superiori ai rischi: alla luce, soprattutto, della disperata carenza di organi che sta vivendo la Gran Bretagna”, riporta il Telegraph.
Per arrivare agli xenotrapianti vengono impiantati in pecore o suini embrioni che hanno anche Dna umano. Quando questi animali “ibridi” sono completamente sviluppati, i loro organi potrebbero essere trapiantati in pazienti senza il rischio del rigetto perché portano, appunto, materiale genetico umano. Secondo gli esperti della Mit Technology Review attualmente sono venti gli animali a cui sono stati impiantati embrioni ibridi, nei laboratori del Salk Institute in California e all’Università del Minnesota. Ma sono decine gli esperimenti in corso in altri Paesi. Ad oggi però nessun animale “ibrido” è ancora venuto alla luce e non sono stati pubblicati risultati su questo tipo di ricerche.