Grandi felini, orsi e furetti vaccinati allo zoo di Oakland

Uno zoo della Baia di San Francisco sta vaccinando i suoi “big cats”, gli orsi e i furetti contro il coronavirus come parte di uno sforzo nazionale per proteggere le specie animali utilizzando un vaccino sperimentale. Le tigri Ginger e Molly sono state le prime due a ricevere il vaccino questa settimana allo zoo di Oakland. Le dosi sono state sviluppate dalla società farmaceutica veterinaria Zoetis in New Jersey e donate a decine di zoo statunitensi, scrive Ap. Alex Herman, vicepresidente dei servizi veterinari dello zoo di Oakland, ha affermato che nessuno degli animali ha contratto il virus ma anche che si tratta di una mossa proattiva. Tigri, orsi neri e grizzly, leoni di montagna e furetti sono stati i primi a essere vaccinati con la prima di due dosi. Poi toccherà a primati e maiali. Lo zoo californiano ha finora utilizzato barriere per il distanziamento sociale e il personale ha indossato indumenti protettivi per proteggere le specie sensibili.

FILE - In this Thursday, Jan. 17, 2019, file photo, bears frolic at the Oakland Zoo in Oakland, Calif. The Oakland Zoo zoo is vaccinating its large cats, bears and ferrets against the coronavirus using an experimental vaccine being donated to zoos, sanctuaries and conservatories across the country. (AP Photo/Ben Margot, File)

The Oakland Zoo zoo is vaccinating its large cats, bears and ferrets against the coronavirus using an experimental vaccine being donated to zoos, sanctuaries and conservatories across the country. (AP Photo/Ben Margot)

DONATE 11MILA DOSI ZOETIS A 70 ZOO AMERICANI

“Siamo felici e sollevati di essere in grado di proteggere meglio i nostri animali con questo vaccino”, ha detto Herman. Zoetis sta donando più di 11mila dosi per gli animali che vivono in quasi 70 zoo, oltre a più di una dozzina di istituti per la conservazione, sanctuaries, istituzioni accademiche e organizzazioni governative situate in 27 stati, secondo quannto comunicato. Lo zoo di San Diego ha iniziato a inoculare i primati a gennaio dopo un’epidemia di Covid-19 tra un gruppo di gorilla nel suo Safari Park. Le grandi scimmie condividono il 98% del loro dna con gli umani e sono particolarmente sensibili, così come i felini. I casi confermati di coronavirus includono gorilla, tigri e leoni negli zoo oltre a cani e gatti domestici.