Ecdc: “Un caso di coronavirus nei visoni anche in Lombardia”

Casi di infezione da Sars-CoV-2 nei visoni si sono verificati in diversi allevamenti in Europa, Italia compresa, ma il virus, che è mutato rispetto a quello che circola più diffusamente, non è nè più contagioso nè più aggressivo rispetto agli altri. Lo scrive il centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) in un documento di valutazione del rischio sul tema. In Italia, scrivono gli esperti, è stato segnalato finora un caso in un allevamento in Lombardia ad agosto. “Ora basta con questa irresponsabile inerzia. Ministero della Salute e Governo intervengano con urgenza, la salute pubblica non può essere messa ulteriormente a rischio dalla presenza di allevamenti di visoni destinati alla produzione di pellicce. E’ necessario vietare questi allevamenti da subito”, dichiara la Lav, che una settimana fa – quando era esploso il caso dei visoni danesi – aveva chiesto di testare gli animali negli allevamenti italiani. I primi casi nei visoni, scrivono gli esperti, si sono verificati già lo scorso aprile, ed è subito emerso che il virus poteva trasmettersi dall’animale all’uomo e viceversa.

epa08803246 Minks that were put down are transported to machines to further process them, at the mink fur farm which consists of 3000 mother minks and their cubs on their farm near Naestved, Denmark, 06 November 2020. The furs are stored in three freezers before selling them, as the minks on their farm are not affected by corona and there have been no corona cases in mink on Zealand and Funen. Mink farms throughout Denmark have been ordered by the government to cull all animals to prevent the spread of a new discovered mutated coronavirus. EPA/Mads Claus Rasmussen DENMARK OUT ATTENTION: This Image is part of a PHOTO SET

IL RISCHIO PER CHI LAVORA CON GLI ANIMALI E’ MOLTO ALTO

Da allora al 6 novembre sono stati riportati casi in 6 paesi, Danimarca, Italia, Olanda, Spagna, Svezia e Usa. Il caso italiano, in un allevamento in Lombardia, è stato rilevato poco dopo che un allevatore era stato trovato positivo. Ogni cluster di casi trovato è caratterizzato da una specifica variante del virus, identificata sia negli animali che negli uomini infettati. Uno dei cluster, si legge nel documento, ha una variante che ha mutazioni sulla proteina ‘spike’ del virus. “Dal momento che questa proteina è uno dei maggiori bersagli per il sistema immunitario queste mutazioni in teoria potrebbero avere implicazioni sull’abilità di infettare l’uomo, sulla trasmissibilità e sulla risposta immunitaria, con conseguenze sui trattamenti, su alcuni test diagnostici, e sullo sviluppo dei candidati vaccini”. Al momento, sottolinea il documento, le varianti non sembrano essere nè più contagiose nè dare sintomi diversi o più gravi rispetto a quelle ‘umane’. “Il rischio quindi è basso per la popolazione generale, moderato per le popolazioni che vivono in aree a grandi concentrazioni di allevamenti e molto alto per chi ha una esposizione professionale”.

Members of Danish health authorities are assisted by members of the Danish Armed Forces in disposing of dead mink in a military area near Holstebro in Denmark November 9, 2020. Picture taken November 9, 2020. Morten Stricker/Dagbladet Holstebro Struer/Jysk Fynske Medier/Ritzau Scanpix/via REUTERS ATTENTION EDITORS - THIS IMAGE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY. DENMARK OUT. NO COMMERCIAL OR EDITORIAL SALES IN DENMARK. TPX IMAGES OF THE DAY

PREOCCUPATA L’OIE: “POSSIBILI FUTURE RICADUTE SULL’UOMO”

L’eventualità che animali sensibili, come il visone, diventino un serbatoio Sars-CoV-2 viene guardata invece con più preoccupazione dall’Oie, l’Organizzazione mondiale per la sanità, secondo la quale “potrebbe rappresentare un pericolo per la salute pubblica e portare a futuri eventi di ricaduta sull’uomo”, con timori per l’effetto sul vaccino. Un vaccino in via di sviluppo in Danimarca contro il ceppo di coronavirus mutato da visoni si è però intanto rivelato “efficace” nei primi test sugli animali, ha annunciato Anders Fomsgaard, capo ricercatore all’Istituto Serum che sta lavorando al farmaco, secondo quanto riportato dal Guardian. La settimana scorsa le autorità della Danimarca hanno lanciato un piano – poi stoppato per problemi politici – per l’abbattimento di tutti i visoni del Paese, tra i 15 e i 17 milioni, dopo che è stato scoperto un nuovo ceppo di Covid-19 passato dal visone all’uomo. (nella foto al centro, Mads Claus Rasmussen/Epa, visoni morti pronti da avviare alla produzione di pellicce in un allevamento in Danimarca. In alto un allevamento danese. Sotto, nella foto Morten Stricker/Dagbladet Holstebro Struer/Jysk Fynske Medier/Ritzau Scanpix/Reuters, la distruzione delle carcasse in Danimarca)

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AGGIORNAMENTO DELLE 21.30 – ANCHE LA GRECIA ABBATTE 2MILA VISONI

La trasmissione del virus all’uomo dai visoni si sta rivelando l’ultimo fronte dell’emergenza covid. Dopo che oltre 15 milioni di esemplari sono stati abbattuti in Danimarca dopo che si è appurata la trasmissione del coronavirus dai visoni all’uomo, oggi la medesima sorte è toccata a circa 2mila animali di un allevamento nel nord della Grecia. Secondo quanto reso noto dal ministero ellenico dell’agricoltura due dipendenti di un allevamento di visoni nella città di Kozani sono risultati positivi al virus mercoledì e test sugli animali hanno rivelato 9 positivi mentre molti altri denotavano sintomi della malattia. Per cercare di impedire un’ulteriore diffusione del virus, le autorità hanno pertanto deciso l’abbattimento degli animali e il loro interramento avvenuto questa mattina. La Grecia è il quinto allevatore europeo di visoni insieme a pari merito con la Lituania. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)