Peste suina, la Cina chiude le importazioni di maiale tedesco

AGGIORNAMENTO DEL 15 SETTEMBRE 2020 IN CODA – ALTRI 5 CINGHIALI MORTI DI PESTE SUINA IN BRANDEBURGO

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POST DEL 14 SETTEMBRE 2020

La Cina ha vietato le importazioni di carne di maiale dalla Germania, dopo la conferma di Berlino del primo caso di peste suina africana sul proprio territorio. E’ stata la ministra dell’Agricoltura Julia Klochner, alla fine della scorsa settimana, a dire che un cinghiale morto nel Brandeburgo, ai confini con la Polonia, era risultato positivo. La malattia, che non mette a rischio gli uomini e che è invece quasi sempre letale per i suini, ha subito agitato il settore dell’export della carne di maiale. La Germania è il terzo fornitore della Cina, che è il principale acquirente al mondo e che sta fronteggiando una carenza di carne di maiale senza precedenti dopo un’epidemia di “African swine flu”. Il divieto al paese che fornisce circa il 14% della carne di maiale alla Cina farà aumentare la domanda di carne da altri fornitori come Spagna e Stati Uniti – dove i futures sui maiali vivi sono aumentati giovedì e venerdì in previsione del divieto -, gonfiando i prezzi globali.

Su 24zampe: Peste suina africana, 1/4 dei maiali globali è destinato a morire (2019)

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AGGIORNAMENTO DEL 15 SETTEMBRE 2020 – ALTRI 5 CINGHIALI MORTI DI PESTE SUINA IN BRANDEBURGO

Cinque nuovi casi di cinghiali morti per la peste suina in Brandeburgo: sono questi i numeri della diffusione dell’epidemia nella regione tedesca al confine con la Polonia, secondo quanto ha dichiarato la ministra del Land per la tutela dei consumatori dopo i test di laboratorio. La malattia, senza conseguenze per gli uomini ma letale per gli animali, si sta diffondendo in direzione della Germania dalla Polonia. Nella zona dei ritrovamenti delle carcasse, al confine polacco, vige attualmente il divieto di caccia ai cinghiali. La settimana scorsa il Brandeburgo aveva annunciato il primo caso di peste suina in Germania.