Otto ore di permesso di lavoro pagate, all’anno, per curare i propri animali. E’ quanto usufruiscono dal primo gennaio i dipendenti della Ball Beverage di Nogara, una multinazionale del packaging in provincia di Verona che ha tra i suoi clienti Coca Cola, Peroni, Nestlè. Una voce, tra le tante, a beneficio dei 150 dipendenti dell’azienda, inserita nel contratto integrativo. Già in due ne hanno usufruito. Il permesso, come riporta Il Corriere del Veneto, vale per qualsiasi animale domestico che ha bisogno, per esempio, di una visita dal veterinario.
CHI HA UN ANIMALE DOMESTICO SA QUANTO TEMPO OCCORRE DEDICARGLI
“Ci siamo confrontati con altre realtà che stanno investendo molto sul welfare aziendale – ha spiegato il direttore delle risorse umane, Enrico Bassi – e importato un modello sperimentato altrove. Chi ha un animale domestico – ha osservato – sa quant’è difficile incastrare i tempi lavorativi con gli orari degli ambulatori veterinari, dove peraltro, si rischia di restare a lungo in coda”. Tra le altre voci dell’accordo aziendale alla Ball Beverage figurano anche una persona incaricata a fare commissioni burocratiche, la lavanderia aziendale, la mensa, due giorni extra di congedo parentale, bonus natalizi per chi ha figli.
IL WELFARE DEDICATO AGLI ANIMALI E’ MOLTO AMBITO DAI LAVORATORI
In Europa il tema del welfare aziendale dedicato agli animali domestici è molto sentito tra i lavoratori che sono anche proprietari. Per esempio, 7 lavoratori su 10 che possiedono un cane porterebbero volentieri il proprio amico peloso al lavoro con sè, se questo fosse possibile: lo asserisce la ricerca Pets at Work Survey 2017, condotta in tutta l’Ue da Purina. E in Italia, dove vivono nelle nostre case circa 60 milioni di pets, non è diverso. Le iniziative aziendali di accogliere cani e gatti sotto e sopra le scrivanie sono sempre molto apprezzate: oltre alle piccole aziende familiari, dove gli animali dei lavoratori sono quasi sempre accolti senza difficoltà, si sono dotati di un regolamento apposito Purina, l’Ats Milano, l’assessorato alla Cultura di Genova e la sede milanese di Unicredit.