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MOSTRA LIGABUE, GENOVA, FINO AL 1° LUGLIO 2018
Al Palazzo Ducale di Genova arriva la grande antologica dedicata ad Antonio Ligabue: allestita dal 3 marzo al 1 luglio, la mostra affronta le tappe salienti della vita e della ricerca artistica del pittore, uno dei principali del ‘900 italiano. Esposte circa 80 opere, in un percorso che si focalizza su due nodi cruciali della genialità creativa di Ligabue: gli animali, selvaggi e domestici, e gli autoritratti. Tra i primi si trovano alcuni capolavori come “Leopardo che assale un cigno”, “Tigre reale” realizzato nel 1941, “Lepre nel paesaggio”. Nella foto sopra “Gatto con topo”, olio su tavola di faesite, 1956-57, da collezione privata.
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GLI ANIMALI DI FRIDA, MILANO, FINO AL 3 GIUGNO 2018
Fino al 3 giugno al museo Mudec di Milano c’è la mostra “Frida Kahlo – Oltre il mito”: oltre 70 dipinti, 150 foto e 50 disegni dell’artista messicana. Se per l’opera completa rimandiamo all’articolo, alla fotogallery e al video sul sito del Sole 24 Ore, su 24zampe segnaliamo il rapporto dell’artista con gli animali che ha ritratto nelle sue opere e il significato della loro presenza. Con una vita costellata da guai fisici e spesso costretta all’immobilità, Frida si circonda di animali accogliendoli e creando un “nido” che infonde sicurezza e fiducia. Sfortunata anche in amore, gli animali di casa sono i suoi veri amici e anche i figli che non avrà mai: oltre un terzo dei suoi autoritratti sono in realtà dipinti di gruppo con la presenza della scimmia, del gatto, del pappagallo, del cane nudo, del cerbiatto e della colomba. Il curatore della mostra Diego Sileo racconta i due livelli di lettura del rapporto di Frida con gli animali: “Il più semplice è quello di un legame di tipo affettivo: scimmie, cani nudi messicani e pappagalli sono i suoi animali domestici, in un atteggiamento molto moderno. La seconda lettura, più complessa, è il rimando alla simbologia precolombiana e azteca. La scimmia, presente in molte opere della Kahlo, significa desiderio di maternità ma anche lussuria: in ‘Autoritratto con scimmia’ del 1938, Frida vuole parlarci del suo amore per Nickolas Muray, una crepa nel suo tormentato rapporto con il marito Diego Ribera”. Anche le farfalle sono simboli funerei e funesti: rappresentano l’apparenza che inganna quando decorano la gamba più malandata dell’artista. Nell’autoritratto con la corona di spine “il gatto rappresenta la minaccia al suo amore con Ribera e le spine alle quali il colibrì è appeso il sincretismo religioso dell’artista, cattolica ma con rimandi precolombiani”. Nelle sue nature morte, in particolare in “Lacrime di noci di cocco”, i frutti “sono marci e ospitano insetti e lombrichi che vi si insediano e li portano a deteriorarsi, un parallelismo con sue malattie”, continua Sileo. Ne “Il pulcino” la Kahlo manda un messaggio politico dopo aver scoperto che gli Usa avevano chiamato la bomba sganciata su Hiroshima “The little chicken”. Le quattro scimmie di “Autoritratto con scimmie” rappresentano stavolta non i figli desiderati ma i suoi quattro alunni più fedeli e affettuosi mentre nell’autoritratto “Io con i miei pappagalli” gli animali, pappagalli amazzoni, Frida rappresenta un proprio momento di forza interiore e audacia sentimentale. In mostra anche il celebre dipinto “Il cervo ferito”: l’artista qui rappresenta il dolore fisico ed emotivo di una convalescenza difficile dopo un’operazione nel 1946. Si identifica con un cervo, forse l’amato Granizo, suo cerbiatto domestico, trafitto da numerose frecce (come il San Sebastiano del Mantegna) che giace ferito sotto un ramo spezzato, simbolo funebre messicano. L’esposizione è promossa dal Comune di Milano e da 24 Ore Cultura del Gruppo 24 Ore. (foto Miguel Medina/Afp)
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MIMETISMO ANIMALE, GENOVA, FINO AL 2 SETTEMBRE 2018
Al Museo di Storia Naturale Doria apre sabato 10 febbraio la mostra “Kriptos. Inganno e mimetismo nel mondo animale”. Mimetismo non vuole dire solo nascondersi, ma fingere di essere qualcosa di diverso; gli animali assumono forme e colori di quanto li circonda, oppure spaventano i nemici con colorazioni vistose. Moltissimi fingono di essere quello che in realtà non sono: una foglia, un fiore, un rametto, un ciuffo di muschio, oppure adottano la livrea di specie pericolose quando sono del tutto privi di mezzi offensivi. Un’ esposizione ideale per le famiglie con bambini: rane variopinte, camaleonti, gechi, insetti foglia, mantidi e ragni con livree sorprendenti, presentati all’interno di grandi terrari arredati che riproducono l’ambiente naturale delle specie ospitate. Fotografie in grande formato e proiezioni video a parete a cura di Emanuele Biggi e Francesco Tomasinelli raccontano la vita segreta delle specie presenti. Dalle 10 alle 18 da martedì a domenica, info tel. 010564567.
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DARWIN DAY, TUTTA ITALIA, FINO AL 24 FEBBRAIO 2018
Ricorreva lunedì 12 febbraio il giorno della nascita di Charles Darwin, avvenuta nel 1809, ma ancora questo weekend ci sono eventi a lui dedicati. Qui linkata la lista, in continuo aggiornamento, delle decine e decine di Darwin Day in Italia, da Asiago (Vi) a Terni, da Milano a Roma, da Modena a Cagliari, per trovare quello più vicino a casa propria e poter così commemorare il padre della teoria evoluzionistica.
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MOSTRA FOTOGRAFICA, ROMA, FINO AL 22 APRILE 2018
Si chiama ”Photo Ark – meraviglie del mondo animale” la mostra fotografica di Joel Sartore all’Auditorium Parco della musica di Roma fino al 22 aprile 2018. Raccoglie 60 scatti di quella galleria quasi enciclopedica cui Sartore, fotografo del NatGeo, sta lavorando da 12 anni e nella quale ha già immortalato più di 7.400 specie in cattività in oltre 300 zoo. Inventando quasi un genere, con gli animali ritratti come fossero in uno studio fotografico. L’obbiettivo, ritrarre tutte e 12 mila le specie ospitate in riserve e centri di conservazione, nel ”disperato tentativo – scrive lo stesso fotografo – di fermare, o almeno rallentare, la perdita di biodiversità a livello globale”. Perché quelle ritratte, mammiferi, uccelli, anfibi, pesci o rettili, sono ‘tutte specie in pericolo di estinzione. “Se spariscono questi animali, spariamo anche noi. La biodiversità non è un lusso, ma una necessità. E se stanno scomparendo, la colpa è nostra”, spiegano gli organizzatori. La mostra si avvale della tecnica della realtà aumentata grazie alla quale è possibile simulare l’interazione con alcuni animali. (nelle foto Ansa sopra e sotto alcuni degli scatti in mostra, per saperne di più cliccare qui, altre foto qui nella fotogallery del sito del Sole 24 Ore)
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MOSTRA PALEOAQUARIUM, GENOVA, FINO AL 31 MARZO 2018
Fino a marzo 2018 presso la Galleria Atlantide dell’Acquario di Genova una mostra sugli animali marini nella preistoria. “Paleoaquarium, il mare al tempo dei dinosauri”, curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Maganuco, è realizzata da Costa Edutainment spa in collaborazione con gli Experience Designer di ETT spa e lo studio paleontologico Prehistoric Minds. 500 mq di spazio espositivo, 5 ricostruzioni in scala 1:1, 315 mq di illustrazioni a parete in scala 1:1, 3 esperienze multimediali, un’area VR con 10 postazioni di Realtà Virtuale composte da sedute movimentate e Samsung Gear VR per un viaggio a 360° nel tempo e nello spazio. 180 secondi di video immersivo, consentono al visitatore di immergersi negli Oceani preistorici alla scoperta dei grandi predatori marini di allora. Punti forti dell’esposizione, per l’impatto spettacolare che hanno sul pubblico, sono le ricostruzioni degli animali acquatici del passato: un esemplare del plesiosauro Cryptoclidus dal lungo collo, rettile acquatico estinto conosciuto dai più per aver ispirato la leggenda del mostro di Loch Ness; il pliosauro Liopleurodon, strettamente imparentato con i plesiosauri, ma caratterizzato da collo breve e da fauci enormi; l’ittiosauro Ophthalmosaurus, che con la forma del suo corpo, lungo 4-5 metri, rimanda ai delfini dei giorni nostri; il calco di un cranio di Dunkleosteus “pesce” primitivo simile come morfologia esterna alle forme attuali, ma non imparentato con esse; Dunkleosteus visse circa 370 milioni di anni fa, era lungo circa 6 metri e pesava circa una tonnellata. Ultimo modello in mostra quello delle mascelle gigantesche del megalodonte (Charcharocles megalodon), lo squalo più grande che sia mai esistito.
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VIDEO-INSTALLAZIONE, VARESE, FINO A DOMENICA 4 MARZO 2018 – ULTIMO WEEKEND
Ispirandosi alla favola “Comare volpe e compare lupo”, l’artista statunitense Robert Wilson ha realizzato una video-installazione per la collezione permanente di Villa Panza, storica dimora a Varese che fa parte del patrimonio del Fai. L’opera è composta da un trittico di video interconnessi: tre ritratti del lupo, della volpe e dell’agnello, gli animali protagonisti della favola della tradizione napoletana inserita anche nella raccolta ‘Fiabe italiane’ di Italo Calvino edita nel 1956, inseriti in un paesaggio onirico e surreale. Completa l’installazione la musica del duo statunitense CocoRosie, diffusa nella stanza. Per il suo lavoro inedito Wilson si è lasciato ispirare dalla storia di un ‘patto’ tra la volpe e il lupo rotto a causa dell’ingordigia, con conseguente vendetta. “Spesso le persone mi chiedono quali siano le idee che stanno dietro le mie immagini – ha spiegato Wilson durante la presentazione – io rispondo che non interpreto il mio lavoro, l’interpretazione è per gli altri. Le favole sono una fonte di ispirazione, dare un significato a questo lavoro limita la sua poesia e la possibilità di far nascere altre idee”. Fino al 4 marzo 2018 è aperta a Villa Panza la mostra ‘Tales’ di Robert Wilson e, una volta chiusa l’esposizione, la video-installazione entrerà a far parte della collezione permanente assieme all’opera ‘A House for Giuseppe Panza’.