Senza lavoro nè casa, rischia di perdere il cane: l’emergenza di Giuseppe e Bobby

Senza lavoro né casa, rischia di perdere anche il cane, perché finora non è riuscito a trovare una struttura disposta ad accettarlo. Per il momento per Giuseppe, questo il nome dell’uomo, e di Bobby, l’amico a quattro zampe, è stata trovata una soluzione che ha scongiurato la separazione, almeno temporaneamente. L’uomo ha perso il lavoro e non riesce a recuperarlo per problemi di salute e ha contemporaneamente subito uno sfratto esecutivo. La storia è raccontata dalla Lav di Prato che chiede alle istituzioni di “trovare soluzioni concrete a questo genere di situazioni, costruendo politiche più inclusive che considerino gli animali come veri e propri membri della famiglia”. Per aiutare Giuseppe era intervenuto il Servizio emergenza Urgenza Sociale (Seus) di Montespertoli (Firenze), riuscendo a individuare un alloggio temporaneo, dove però non sarebbe stato accettato il cane. Giuseppe si è rifiutato di abbandonarlo, dichiarando di preferire una notte all’aperto, su una panchina. Alla fine, dopo diverse risposte negative da varie strutture, una clinica veterinaria di Firenze ha messo in contatto il Seus con la Lav di Prato, i cui volontari si sono attivati per accogliere il cane nei propri locali e così Giuseppe è stato collocato in una struttura di accoglienza.

VOLER RESTARE CON IL PROPRIO CANE O GATTO NON E’ UN’ESIGENZA DI SERIE B

“Il problema è però lontano dall’essere risolto – dichiara Cristiano Giannessi della Lav di Prato -. Con il Seus che può garantire assistenza solo per i prossimi due giorni e con il passaggio di competenze all’assistente sociale territoriale, temiamo che Giuseppe possa essere costretto a prendere decisioni dolorose e a separarsi dal suo Bobby”. “Di situazioni come questa, purtroppo, ce ne sono molte – aggiunge Alessandra Ferrari, responsabile dell’area animali familiari Lav -. Storie di persone che hanno perso tutto e che difendono strenuamente il legame prezioso e salvifico che hanno con i loro cani o gatti, rifiutando la possibilità di un alloggio per non doversi separare dai loro affetti, componenti a quattro zampe della loro famiglia. Rimanere vicino al proprio cane o gatto non è un’esigenza di serie B. Per questo chiediamo al presidente della Regione Eugenio Giani, ai sindaci della zona e a chiunque possa offrire un rifugio sicuro di realizzare l’accoglienza di tutti e due assieme, trasformando questa situazione disperata in un esempio di accoglienza antispecista da ripetere in tutte le regioni del nostro Paese”.

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AGGIORNAMENTO DEL 20 NOVEMBRE 2024 – TROVATA UNA CASA GRAZIE A IHP

Trovato un alloggio per Giuseppe, il 58enne del fiorentino rimasto senza lavoro e sotto sfratto, e il suo cane Bobby. I due non si dovranno più separare, dopo il rifiuto di diverse strutture ad accogliere il meticcio a quattro zampe: saranno entrambi ospitati dall’associazione Italian horse protection, conosciuta per l’impegno nel recupero di cavalli maltrattati, nel centro situato a Montaione, in provincia di Firenze. “Questo lieto fine è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto dell’associazionismo e dei servizi sociali regionali e comunali, che insieme hanno risposto con prontezza e efficacia alle necessità emerse – fa sapere la Lav che aveva raccontato la storia e accolto temporaneamente il cane – La collaborazione tra la Lav e Ihp ha permesso di garantire una soluzione abitativa adeguata in un momento di grande bisogno”. “Una vicenda che dimostra l’importanza della cooperazione tra il settore non profit e le istituzioni pubbliche. L’impegno condiviso ha permesso di trovare una soluzione rapida e umana per Giuseppe e Bobby, riflettendo il nostro impegno costante nel migliorare la vita degli animali e delle persone in difficoltà”, commenta Alessandra Ferrari, responsabile dell’area animali familiari di Lav. “Potranno rimanere qui con noi, nella casa che ospita abitualmente i volontari che da tutto il mondo vengono al centro di recupero di Montaione, fino a quando i servizi sociali non troveranno una soluzione definitiva per questa famiglia – afferma Sonny Richichi, presidente di Ihp – Siamo rimasti davvero molto colpiti nel leggere di questa vicenda e ci siamo subito messi a disposizione delle Istituzioni per offrire una soluzione utile a fronteggiare l’emergenza”. (Ansa)

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