I medici ambientali: smog, servono limiti per gli allevamenti avicoli

Gli allevamenti rappresentano la seconda causa di smog in Italia, e particolare preoccupazione destano gli impianti avicoli intensivi, sempre più diffusi nel nostro Paese. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che su tale fronte lancia oggi un appello alle Regioni. “Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che gli impatti degli allevamenti avicoli sulla salute umana sono principalmente dovuti a produzione di elevate quantità di letame e quindi di azoto e altri nutrienti che possono causare eutrofizzazione dei corpi idrici superficiali e inquinamento delle falde sotterranee; emissioni nell’aria di ammoniaca, idrogeno solforato, ossidi di azoto, oltre che di PM2.5 e PM10 – spiega Sima -. Il recente Decreto del Ministero della Salute sulla Biosicurezza in tema di influenza aviaria è un valido primo passo, ma si è occupato essenzialmente di tutelare gli animali stabilendo le distanze tra gli allevamenti. Nulla è stato deliberato a livello nazionale per garantire la biosicurezza dei cittadini, definendo distanze appropriate tra allevamenti e nuclei abitati, strutture agrituristiche, case sparse di campagna”.

IN ITALIA CIRCA 10MILA ALLEVAMENTI AVICOLI MANDANO A MACELLARE MEZZO MILIARDO DI ANIMALI L’ANNO

In Italia, secondo la ong Essere animali, è proprio il pollo “la specie più allevata: siamo al quinto posto in Ue e siamo autosufficienti, per cui non importiamo né carni avicole né animali vivi. Nel 2022 abbiamo macellato 516 milioni di polli” e ci sono circa 10mila allevamenti avicoli, presenti soprattutto in Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. “Come Sima – afferma il presidente Alessandro Miani – auspichiamo che le Regioni si attivino urgentemente per introdurre leggi regionali volte a definire parametri di distanza più restrittivi in funzione del livello di rischio, introducendo chiare indicazioni sulle distanze minime tra allevamenti avicoli e centri abitati in base a quanto riportato dalla letteratura scientifica (rischio chimico-fisico, biologico e sanitario associato, nonché soglie di inquinamento). A tale riguardo Sima si rende disponibile per un’attiva partecipazione alla stesura di norme e regolamenti regionali in linea con le attuali conoscenze tecnico-scientifiche e sanitarie in materia di allevamenti avicoli”.

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