Animalisti battuti ma i lupi della Lessinia sono salvi. Il Tar di Trento, infatti, ha rigettato il ricorso presentato da Lav, Lndc Animal Protection e Wwf per impedire l’abbattimento dei due lupi ritenuti responsabili di aver predato complessivamente 16 bovini e 2 asini a Malga Boldera, sui monti Lessini. Ma i lupi sono salvi perché la malga, non essendo più oggetto di pascolo da parte di capre, pecore e bovini, non ha necessità di essere protetta da possibili predatori. Sui due esemplari pende l’ordinanza di abbattimento firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “Sarebbe stata opportuna, comunque, una pronuncia sulla illegittimità dell’ordine di uccisione emanato dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti a fine luglio scorso, per evitare che si possa adottare in futuro un atto analogo”, affermano in una nota le associazioni, ritenendosi “parzialmente soddisfatte della sentenza”.
L’ASSENZA DI PREDAZIONI DOPO LE RETI ELETTRIFICATE DIMOSTRA CHE ESISTONO ALTERNATIVE INCRUENTE
Il Collegio Trentino ha dichiarato “l’improcedibilità del ricorso sul presupposto che, con la cessazione degli effetti del decreto impugnato, sarebbe venuta meno per la parte ricorrente qualsiasi residua utilità, anche soltanto strumentale o morale, derivante da una possibile pronuncia di accoglimento. Questa motivazione, che pure fa salvi i lupi, non è condivisibile – sostengono gli avvocati Paolo Letrari e Michele Pezone – dal momento che per le associazioni ricorrenti residuava non solo un interesse morale alla pronuncia nel merito, ma anche un interesse concreto ad avere una pronuncia dagli effetti conformativi per il futuro per la Provincia di Trento”. Dal momento che dopo gli interventi di manutenzione compiuti in zona sulle reti elettrificate non si sono ripetute predazioni, scrivono ancora li legali, è una “evidente dimostrazione che la misura di uccisione dei lupi, voluta dalla Provincia, sarebbe stata inutile e sproporzionata nel caso di specie”. La Provincia dovrebbe quindi evitare “misure letali quando esistono alternative incruente, nello spirito dell’articolo 97 e dell’articolo 9 della Costituzione”.
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