E’ domani, a Roma, l’udienza ufficiale per decidere sull’abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5, dopo che la III sezione del Consiglio di Stato ha disposto la sospensione dei decreti di abbattimento degli animali, firmati dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “Nei nostri ricorsi – chiarisce Lav – chiediamo al Consiglio di Stato la sospensione delle uccisioni almeno sino all’udienza del 14 dicembre per dare modo alla Provincia di avviare finalmente il nostro completo e sicuro piano di trasferimento dell’orsa JJ4 nel rifugio che abbiamo individuato in Romania“. “Ci auguriamo che il Consiglio di Stato confermi quanto già deciso, ovvero la sospensione dei provvedimenti di uccisione indicando alla Provincia la necessità di procedere immediatamente con il trasferimento di JJ4 – osserva Lav -. In caso contrario si tratterebbe di una mera vendetta senza senso, considerato che esiste un’alternativa che garantisce pienamente la sicurezza dei cittadini”. “In attesa della sentenza, il Partito Animalista Europeo (Pae) ha indetto per domani, di concerto con altre associazioni animaliste, un doppio evento in contemporanea”, dichiara il Pae.
PRESIDI A ROMA E A TRENTO
“Alle ore 9 prenderà il via il sit-in di Roma davanti al Consiglio di Stato, Palazzo Spada, per mantenere alta l’attenzione in difesa degli orsi e per dare sostegno ai legali delle associazioni impegnati nell’udienza collegiale. A Trento dalle ore 11 per attendere l’esito dei giudici amministrativi vicino a Gaia (nella foto in alto), Papillon e Jonny, quest’ultimo ancora libero. In caso di esito negativo, Gaia potrà subito essere uccisa, per questo saremo davanti ai cancelli del Casteller determinati a fare da scudo umano per impedirne l’uccisione”. “L’Italia è un Paese civile dove la vita deve prevalere sulle scelte di morte. Questo principio vale per tutti, uomini e animali. Comprendiamo e siamo vicini alla famiglia di Andrea Papi che ha perso la vita in uno scontro fortuito con un orso. Ma non è facendo una strage di orsi, come vorrebbe il presidente della Provincia di Trento, che i genitori e gli affetti più cari riavranno Andrea”, comunica Aidaa. Nei giorni scorsi, Fugatti scriveva sui propri social: “Attendiamo con molta fiducia la sentenza del 13 luglio del Consiglio di Stato, auspicando che ci permetta di intervenire sugli orsi JJ4 e MJ5 come il Tar ha già stabilito, dandoci ragione sui provvedimenti di abbattimento degli esemplari”.
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AGGIORNAMENTO DEL 13 LUGLIO 2023 – ASSOCIAZIONI FIDUCIOSE. IL PRONUNCIAMENTO E’ ATTESO DOMANI O LUNEDI’
È atteso per domani – o al più tardi lunedì – il pronunciamento del Consiglio di Stato sulle azioni promosse per gli orsi del Trentino nelle mire di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento. Le associazioni Enpa, Leidaa e Oipa erano presenti in aula con i propri legali. “Confidiamo in un pronunciamento favorevole del Consiglio di Stato, poiché l’ordinanza che prevede la cattura e l’uccisione di Mj5 è contraria a tutte le normative italiane ed europee nonché alle convenzioni internazionali”, ha spiegato Valentina Stefutti, l’avvocato che rappresenta le tre associazioni. “La lunga udienza di oggi ha confermato l’interesse del Consiglio nei confronti della vicenda, così come l’assoluta carenza istruttoria degli uffici della Provincia di Trento. È stato possibile da parte nostra articolare tutte le difese e siamo stati ascoltati con estrema attenzione soprattutto per quanto riguarda le assolute carenze istruttorie: la Provincia vuole abbattere e non ha alcuna argomentazione per giustificare tale posizione. La ricostruzione dei fatti porta a ritenere che nessuno dei due orsi sia pericoloso. Pertanto, lo stigma di problematicità conferitogli da Maurizio Fugatti risulta essere del tutto arbitrario. Forza Jj4 e forza Mj5”. Enpa, Leidaa e Oipa sottolineano di aver ufficializzato soluzioni alternative all’abbattimento: il possibile al trasferimento in Romania nel Santuario Libearty, gestito da una lega-membro di Oipa International, e la creazione di oasi-rifugio nel territorio Trentino. Ma la Provincia di Trento non ha dato alcun riscontro a tali proposte. “Sono 10 anni che portiamo avanti le nostre battaglie e nel corso degli anni abbiamo visto un peggioramento costante. Noi non vogliamo che la questione diventi motivo di campagna elettorale”, conclude Paolo Letrari, avvocato della lega Nazionale difesa del cane che insieme agli avvocati delle associazioni Leal, Lav e Oipa sono stati ascoltati oggi al Consiglio di Stato.
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