Il Senato valuta l’ipotesi di dare l’accesso a cani e gatti durante i lavori

Sarà un’istruttoria dei funzionari del Senato, dopo la richiesta arrivata al collegio dei senatori questori, a valutare la possibilità di far entrare cani e gatti a Palazzo Madama, seguendo i parlamentari e i dipendenti nei loro uffici (ma non in Aula). Poi – secondo quanto si apprende da fonti parlamentari – il testo sarà sottoposto al Consiglio di presidenza per la decisione finale, non appena si riunirà. A dare il “la” al percorso è stata la proposta della senatrice Michaela Biancofiore per modificare il regolamento del Senato e quindi consentire per la prima volta l’accesso degli animali.

MA C’E’ CHI SI CHIEDE: PERCHE’ NO AI BAMBINI E SI’ AGLI ANIMALI?

L’idea della capogruppo dei Moderati è stata accolta con “disponibilità” dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha rimandato la questione ai questori, non essendo di sua competenza. Al di là della fattibilità concreta, la proposta fa già discutere. Su Twitter le riserve della deputata leghista Laura Ravetto: “Trovo davvero curioso (eufemismo) che siamo qua a discutere di far entrare cani e gatti in Parlamento – scrive – e io, come madre, non posso farci entrare mia figlia di 5 anni se per caso la babysitter è malata o non può”. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 6 GIUGNO 2023

Far entrare gli animali di affezione in Senato? “Le onorevoli Brambilla e Biancofiore mi hanno sollecitato a esaminare questa ipotesi, non nell’Aula ma negli uffici”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, a L’Aria che tira su La7. “Io non sono contrario, ma non decido io” ma i Questori, ha aggiunto La Russa. “Io sono un amante degli animali, comunque i miei cani li lascio a casa…”, ha concluso. (LaPresse)

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AGGIORNAMENTO DEL 7 GIUGNO 2023

“Pieno sostegno” dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente alla richiesta avanzata dalla senatrice Michaela Biancofiore, capogruppo di Noi moderati, di valutare la possibilità di far entrare cani e gatti negli uffici (non nelle aule) di Palazzo Madama, al seguito di parlamentari e dipendenti. “In molti luoghi di lavoro pubblici e privati – osservano i componenti dell’Intergruppo – già si trae beneficio dalla presenza degli amici a quattro zampe, che, è comprovato, contribuisce alla serenità dell’ambiente, migliora la concentrazione, aumenta il rendimento. Auspichiamo dunque, dicono deputati e senatori amici degli animali, che la richiesta si accolta dai questori del Senato e, conseguentemente, da quelli di Montecitorio”. (Adnkronos)

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  • carlo baldino |

    Trovo semplicemente ridicola una proposta del genere. Sedete sullo scranno e siete profumatamente pagati per servire il popolo. Nessuno l’ha obbligata a tenere con se un animale (ho avuto un cane anch’io per 14 anni). Liberissima di tenere tutti gli animali che vuole. Ma se lo detiene (che sia regalato, comprato o preso in affido presso un canile municipale) si prende sulle spalle tutti gli annessi e connessi. È profumatamente pagata coi soldi dei contribuenti per servire i cittadini e può tranquillamente premettersi un/una dog sitter per le sue assenze giustificate quando il suo amato animale non può seguirla. Diversamente si regoli di conseguenza (ovvero non detenga animali come faccio io da quando il mio amato quattrozampe mi ha lasciato!)

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