Torna “Indovina chi viene a cena”: le alternative allo sfruttamento animale

Tornano su Rai3 le inchieste di “Indovina chi viene a cena”. Nella prima puntata della nuova serie, in onda giovedì 27 aprile alle 21.20, il programma ideato e condotto da Sabrina Giannini affronta il tema del legame tra ambiente, animali e modelli alimentari sostenibili. “Mettiamo a confronto le ipocrisie e le contraddizioni del sistema di sfruttamento delle risorse puntando su ricerche e progetti alternativi”, scrive l’autrice su twitter. Un sistema di sfruttamento individuato nell’agricoltura intensiva che, nella puntata “La mossa del cavallo”, Giannini indica come un male non più necessario, per il quale ormai “a dire che è sbagliato è chi ha fatto parte di quel sistema, cioè gli allevatori”, spaventando quelli che hanno sempre detto che “sia giusto, che sia tradizione, ma è tutto sbagliato e lo sanno, ecco perché lo nascondono”.

EMISSIONI, BOCCIATA IN COMAGRI UE L’EQUIPARAZIONE TRA FABBRICHE INQUINANTI E ALLEVAMENTI

“Una puntata ‘manifesto’ – scrive ancora nel promo del programma -, perché la sfida richiede una scelta tra due visioni sul futuro, quella prevalente di chi pensa di sfruttare risorse e animali come se fosse un pianeta di nostra proprietà (e dei soliti noti che ci guadagnano), e quella di chi rispetta le altre forme di vita”. A proposito di allevamento intensivo e sostenibilità ambientale, oggi la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha deciso di lasciar fuori gli allevamenti bovini dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali e lo stop ad ulteriori oneri per suini e pollame dal nuovo regolamento Ue. Una notizia definita “salva-stalle”, che soddisfa Coldiretti e Filiera Italia, secondo la quale “è un importante passo contro l’assurdità ideologica di assimilare gli allevamenti a fabbriche inquinanti”.

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  • Dario |

    Se ci sono programmi per cui vale la pena pagare il canone RAI “indovina chi viene a cena” è uno di questi. Sabrina con le sue inchieste tenta di togliere i paraocchi ai troppi che credono che ciò che portiamo in tavola non provochi sfaceli all’ambiente, alla biodiversità nonché alla nostra coscienza.
    Sarei felice per una RAI senza le scemenze di improponibili caschetti e di pubblicità incessanti a mo di tv commerciali.
    Brinderei per una RAITRE senza pubblicità, LIBERA, libera da orpelli e da assegni in bianco.
    Per quanto riguarda gli allevamenti e le emissioni dobbiamo “ringraziare” il “nuovo corso” del PD con de castro, che di nuovo ha solo la reiterazione del vecchio e stantio partito del “ma anche”…Povero PD…

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