Peste suina nei cinghiali, idea del commissario: l’anticoncezionale dei canguri

“L’anticoncezionale usato per i canguri in Australia potrebbe essere una buona soluzione per affrontare il problema della peste suina in Italia attraverso un depopolamento dei cinghiali incruento, sarebbe una soluzione a livello nazionale”. Così il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta ed ex commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della Peste suina africana (Psa) Angelo Ferrari a margine di un incontro a Genova commenta il bando del ministero della Salute, che ha recentemente commissionato uno studio in Australia sul vaccino immunocontraccettivo ‘GonaCon’ ai ricercatori dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e dell’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno.

IL DEPOPOLAMENTO RIDURREBBE IL CONTAGIO – SOMMINISTRAZIONE ATTRAVERSO “GABBIE FAMILIARI”

“I vaccini anti peste suina non stanno funzionando granché, i test rapidi sulla positività dei cinghiali al virus hanno ancora un margine di errore elevato, quindi il vaccino anticoncezionale potrebbe essere la strada giusta e incruenta da seguire per ottenere un depopolamento dei cinghiali a livello nazionale”, sostiene Ferrari. Il depopolamento ridurrebbe la diffusione del contagio del virus della peste suina. Ferrari spiega che “il vaccino andrebbe somministrato per bocca e messo nel foraggio” perciò l’Istituto zooprofilattico sta testando reti circolari, non più gabbie singole, in grado di intrappolare momentaneamente intere famiglie di cinghiali. (Ansa)

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