Un caso di “mucca pazza” in Brasile, fermato l’export di carne in Cina

AGGIORNAMENTO DEL 23 MARZO 2023 – LA CINA REVOCA IL DIVIETO

La Cina ha revocato l’embargo sulle importazioni di carne dal Brasile introdotto settimane fa dopo il rilevamento di un caso di malattia della mucca pazza, ha annunciato il ministero dell’Agricoltura brasiliano. L’informazione, segnalano i quotidiani O Globo e Folha de Sao Paulo, è stata comunicata oggi dal ministro dell’Agricoltura, Carlos Favero, che si trova a Pechino accompagnato da una delegazione di imprenditori del settore agroalimentare. L’annuncio giunge a pochi giorni dal viaggio del presidente Luis Inacio Lula da Silva in Cina dove la prossima settimana sarà ricevuto dal suo omologo Xi Jinping. Il blocco all’import di carni in Cina è iniziato a febbraio quando in Amazzonia è stata trovata una mucca infetta, ma successivamente un laboratorio canadese ha indicato che si trattava di un tipo di malattia non contagiosa. La Cina è il principale acquirente di carne e cereali brasiliani e il primo partner commerciale del colosso latinoamericano con un interscambio annuo del valore di circa 150 miliardi di dollari. (Ansa)

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POST DEL 23 FEBBRAIO 2023

In Brasile si riaffaccia il morbo della mucca pazza e scatta lo stop temporaneo all’export di carne bovina verso la Cina, secondo quanto previsto dai protocolli. Il ministero dell’agricoltura brasiliano ha confermato il rilevamento di un caso di encefalopatia spongiforme bovina, più comunemente noto come il “morbo della mucca pazza”, nello stato del Parà. Brasilia ha avviato un’indagine epidemiologica, ed ha già trasmesso una comunicazione all’Organizzazione mondiale per la salute animale, mentre i campioni della carcassa del bovino sono stati inviati al laboratorio di riferimento in Canada, per approfondimenti.

“TOTALE TRASPARENZA”, DICE IL BRASILE

“Abbiamo adottato tutte le misure, e la questione viene trattata con totale trasparenza per garantire ai consumatori brasiliani e globali la qualità riconosciuta della nostra carne”, ha sottolineato il ministro Carlos Fávaro. Sulla base del protocollo sanitario ufficiale, le esportazioni di carne bovina verso la Cina sono temporaneamente sospese da oggi, mentre il dialogo con le autorità di Pechino si intensificherà per facilitare una pronta ripresa del commercio. Le esportazioni globali di carne bovina brasiliana a gennaio sono cresciute del 7% in entrate e del 17% in volume (tra carne fresca e carne trasformata), rispetto a gennaio 2022, per un giro di affari da 851,2 milioni di dollari e 183.817 tonnellate. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 9 MARZO 2023 – I CHIARIMENTI DELL’AMBASCIATA BRASILIANA

Ricevo e pubblico:

“In considerazione delle possibili ripercussioni, e sulla necessità di chiarire i lettori, chiedo la vostra attenzione in merito al suddetto caso e alla situazione dei controlli sanitari nel territorio brasiliano. Il Ministero dell’Agricoltura e Zootecnia (MAPA) ha confermato, il 2 marzo, che l’insorgenza di un caso di BSE, in un bovino di età avanzata (9 anni), nello stato del Pará, si tratta della forma atipica della malattia. La conferma arriva dal risultato del test eseguito su un campione di tessuto dell’animale dal “National Centre for Animal Disease”, laboratorio di riferimento dell’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH), in Canada. La BSE è una malattia neurologica degenerativa progressiva e fatale dei bovini adulti causata da prioni, che può manifestarsi nella forma classica o nella forma atipica. La BSE classica si trasmette ai bovini attraverso l’ingestione di mangimi contenenti proteine ​​di origine animale, come farine di carne e ossa prodotte da animali infettati dal prione. Dal 1997, la BSE è una malattia soggetta a notifica obbligatoria in Brasile. L’alimentazione dei ruminanti con qualsiasi alimento contenente proteine ​​di origine animale (“feed-ban”) è vietata e, dal 2012, il Brasile è stato riconosciuto dalla WOAH come paese a rischio irrilevante per questa malattia. La WOAH comprende che il verificarsi di un caso atipico in un territorio non ne modifica lo stato di salute. L’avvenimento, pertanto, non giustifica alcuna misura restrittiva da parte dei paesi importatori. La BSE atipica si manifesta spontaneamente e sporadicamente nei bovini di qualsiasi tipo di allevamento e non è correlata all’ingestione di mangime contaminato. A differenza della forma classica della malattia – popolarmente nota come “morbo della mucca pazza” -, la forma atipica si presenta spontaneamente nei bovini, soprattutto negli animali anziani, e non rappresenta un rischio per la salute pubblica. Questo è il sesto rilevamento negli oltre 25 anni di esistenza del Programma Nazionale per la Prevenzione e la Sorveglianza dell’Encefalopatia Spongiforme Bovina (PNEEB) in Brasile. Durante questo periodo, la BSE classica non è mai stata registrata nel Paese. È da sottolineare la velocità con cui il servizio sanitario brasiliano ha agito in questo caso. Il servizio presso la proprietà notificante è stato effettuato il giorno successivo alla notifica di sospetto, con immediata distruzione dell’animale, e tutto il successivo protocollo è stato seguito celermente. Le informazioni di cui sopra attestano la sicurezza di un sistema di ispezione robusto, in grado di garantire la fornitura di prodotti sicuri. Infine, sottolineo che l’Ambasciata del Brasile rimane disponibile a mantenere un dialogo tecnico trasparente sugli attributi dell’agrozootecnia brasiliana.

Cordiali saluti,

Jean Paul Coly

Chefe do Setor do Agronegócio /Capo Ufficio Agrobusiness

Embaixada do Brasil em Roma / Ambasciata del Brasile

Ministério das Relações Exteriores / Ministero degli Affari Esteri”

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