Da Roma e Torino a Milano per assaggiare l’hamburger con farina di grillo

“Il telefono ha iniziato a squillare di buon mattino, ci sono persone che hanno prenotato anche da lontano, Roma o Torino, per venire a mangiare il nostro hamburger. Non è mancata qualche telefonata di protesta, ma poche. Più forti le critiche sui social, ma quelle ce le aspettavamo. In ogni caso, oggi a Milano abbiamo lavorato benissimo”. A raccontare le ultime ore prima del lancio – questa sera – del Grillo Cheeseburger da Pane & Trita, brand della ristorazione milanese e brianzolo, è uno dei soci, Filippo Lo Forte. Il burger realizzato con una quota dell’1,6% di farina di grillo nell’impasto attira la curiosità: chi lo ha assaggiato, ne evidenza il sapore tutt’altro che pronunciato dato che, appunto, la percentuale è minima.

L’UTILIZZO E’ STATO AUTORIZZATO DAL 24 GENNAIO 2023

Ma questo nuovo superfood incuriosisce e divide: sui social media, in particolare, non si risparmiano invettive di nessun tipo, ma in molti, invece, si dimostrano curiosi e disponibili ad assaggiarlo. Il burger con la farina dell’insetto resterà in menu per un periodo limitato (almeno per il momento) e sarà disponibile a partire da questa sera per l’intero fine settimana. Lo compongono pane artigianale verde, hamburger con polvere di grillo, scamorza fusa, cavolo viola, patata americana crispy e salsa Pane & Trita. La vendita del nuovo burger è permessa dopo il varo del nuovo regolamento approvato dall’Unione Europea lo scorso 24 gennaio, che autorizza l’utilizzo e il commercio della farina del cosiddetto Acheta domesticus.

LA PRIMA FARINA MADE IN ITALY ARRIVA DALLE MARCHE

Arriva dalle Marche la prima farina di grilli Made in Italy, destinata ancora al cibo per animali ma pronta per essere utilizzata anche in cucina a scopo alimentare. A produrla è Nutrinsect, azienda nata del 2016 a Montecassiano (Macerata), 6 dipendenti e 3 soci fondatori, che ha fatturato 300mila euro nel 2022. “Il nostro è ancora un progetto pilota e abbiamo grandi margini di crescita, quest’anno puntiamo a superare il milione di euro”, spiega all’Ansa il ceo Josè Francesco Cianni, 38 anni, ex calciatore professionista e oggi uno dei massimi esperti europei in allevamento e trasformazione di grilli. “Vengo da una famiglia di allevatori di bestiame – dice – e non mi sogno minimamente di immaginare che i grilli possano andare a sostituire i tradizionali piatti della nostra cucina. Ma possono essere una grande opportunità, anche economica, per tutta la filiera agroalimentare italiana”. Il dibattito sull’uso di insetti a scopo alimentare si è acceso in Italia dopo la barretta di “grillo-mirtillo” mangiata dall’astronauta Samantha Cristoforetti.

PRIMI TEST IN PIEMONTE PER IL PANE CON FARINA DI GRILLI

L’esperimento viene fatto utilizzando farina di grilli in arrivo dal Vietnam, ma nel breve periodo – non appena saranno pronte tutte le autorizzazioni ministeriali per i prodotti italiani con insetti – verrà sfornato il primo pane con farina di grillo ‘piemontese’. La novità, a un anno dall’apertura del Tellia Lab, a Torino, è portata dal 32enne panificatore lievitista Enrico Murdocco. Proprio per valorizzare il suo lavoro di ricerca, Murdocco ha avviato test sui pani con farina di grilli. “Li stiamo realizzando con quella distribuita dalla Italian Cricket Farm di Scalenghe (Torino) per comprendere come può essere introdotta nella panificazione, ma aspetteremo la produzione italiana per la commercializzazione”. La farina di grillo trattata dal Tellia Lab è messa nell’impasto in piccola percentuale con un mix di farine di grano tenero non raffinate “ma non potrà ovviamente mai sostituire la produzione di un pane tradizionale, viste proprio le sue caratteristiche.

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