C’è tempo fino al 2 dicembre per candidarsi al ruolo di Garante degli animali di Roma. E’ stato infatti pubblicato ieri dal Campidoglio l’avviso pubblico per la manifestazione d’interesse alla nomina del “Garante per il benessere e la tutela degli animali”. Coloro che siano interessati a ricoprire l’incarico, in possesso dei requisiti previsti, possono inviare la propria candidatura entro il 2 dicembre 2022 alle 12 tramite posta elettronica certificata all’indirizzo protocollo.gabinettosindaco@pec.comune.roma.it utilizzando lo schema di domanda che si può scaricare dal sito di Roma Capitale, qui. Il bando è rivolto a figure di comprovata esperienza, competenza e professionalità nella materia del benessere, della tutela e dei diritti degli animali. La figura del Garante per i diritti degli animali è stata istituita dalla delibera n.63 del 2 agosto scorso dell’Assemblea capitolina. Questo sarà nominato dal Sindaco Roberto Gualtieri, sentito il parere della Commissione Ambiente, dopo l’esame delle candidature che arriveranno.
OIPA: OLTRE CHE DELLE ASSOCIAZIONI C’E’ BISOGNO DI UNA MANO PUBBLICA EFFICIENTE
Una volta nominato, il Garante resterà in carica per la durata del mandato del Sindaco e fino all’entrata in carica del suo successore. Il Garante svolgerà i propri compiti a titolo gratuito – escluso “un rimborso spese per le attività correlate al ruolo e alle funzioni” – in piena autonomia senza subordinazione gerarchica all’Amministrazione. “Auspichiamo che la nomina arrivi presto: a Roma c’è tanto bisogno del supporto delle Amministrazioni per la gestione del randagismo e per la tutela degli animali in generale”, commenta l’onlus animalista Oipa, che ha collaborato insieme ad altre ong locali e nazionali a delineare il profilo del Garante. “Troppo spesso alle associazioni è ‘delegato’ il compito d’intervenire per la protezione degli animali più indifesi, laddove gli uffici competenti non intervengono per mancanza di organizzazione o di fondi. Sottolineiamo che le associazioni vivono grazie alle donazioni dei cittadini e fanno quel che possono, ma non è mai abbastanza. Gli animali della Capitale, quelli più soli e indifesi, hanno bisogno di una più efficiente mano pubblica anche comunale e regionale”.
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