E’ a Roma il primo cinghiale infetto da Psa fuori da Piemonte-Liguria

AGGIORNAMENTO DEL 7 MAGGIO 2022 – PESTE SUINA DEI CINGHIALI, LA ZONA ROSSA DI ROMA

Una zona rossa per contenere la peste suina: Nicola Zingaretti firma l’ordinanza della regione Lazio. Una area infetta provvisoria, con misure stringenti e divieti, e una zona di attenzione, per impedire il proliferare della malattia: previsti una sorveglianza rafforzata dei cinghiali, il campionamento e analisi di eventuali carcasse e il loro smaltimento in sicurezza. L’area sarà indicata da cartelli dove verrà vietato dare cibo agli animali, fare picnic, organizzare eventi. Quello della peste suina è un “tema su cui mettiamo, anche in questo caso, la massima attenzione, in sintonia chiaramente con i territori che sono maggiormente coinvolti, e il sottosegretario Costa lo seguirà quotidianamente”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. L’ordinanza nel Lazio è stata varata dopo la scoperta di un caso nel parco dell’Insugherata. Secondo le disposizioni regionali il comune di Roma dovrà quindi provvedere a recintare i cassonetti dei rifiuti, al fine di inibirne l’accesso ai cinghiali. Poi si attiveranno i controlli anche presso gli allevamenti di suini e animali che ricadono o sono limitrofi alla zona. Fuori dalla area infetta provvisoria viene inoltre identificata una “zona di attenzione”. La zona infetta al momento ha un’estensione di circa 5000 ettari e al suo interno sarebbero comprese diverse aree protette, tra cui una parte del Parco di Veio, una porzione appunto dell’Insugherata, poi l’intera superficie del Parco del Pineto e della riserva di Monte Mario. “Voglio essere chiara: la peste suina non coinvolge l’uomo”, ha detto l’assessora M5s alla transizione ecologica della regione Lazio, Roberta Lombardi. “La malattia è molto virulenta, con tassi alti di mortalità e con una diffusione velocissima. Per questo motivo nell’ordinanza – ha spiegato l’assessora -, secondo i dettami del commissario, si andranno a perimetrare le zone, dove è stato trovato l’animale moribondo, il caso zero, per evitare appunto che gli esseri umani, passando in quelle zone, possano essere veicoli di trasmissione”. In ogni caso nella Capitale i cinghiali stanno creando veri e propri danni al territorio, diventando anche un pericolo per i cittadini. “Una situazione inaccettabile e fuori controllo” secondo il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri. L’ultima aggressione risale giorni fa con una donna ferita e ieri un esemplare è stato trovato a passeggiare nei giardini di piazza Verbano. Fratelli d’Italia ha annunciato un esposto in Procura “per reati omissivi in tema di sicurezza, decoro e salute”. Dopo un tavolo tecnico è stato lo stesso Campidoglio a correre ai ripari, varando il piano anti cinghiali, con reti di contenimento interrate, interdizione delle zone di accesso e punti di prevenzione territoriale con pulizia continua dei rifiuti. Un piano di selezione dei cinghiali è invocato poi dal sottosegretario Costa. “Credo e mi auguro che si possa fare anche una riflessione per togliere sensibilmente la popolazione dei cinghiali”, ha detto. “Rispetto le sensibilità di tutti gli animalisti e ambientalisti ma siamo di fronte all’emergenza e deve essere affrontata con strumenti emergenziali, e pensare anche ad un piano di selezione per ridurre il numero della presenza dei cinghiali”, ha sottolineato Costa che è delegato anche all’emergenza della peste suina. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 6 MAGGIO 2022 – FERRARI, COMMISSARIO PSA: “A ROMA NON CREDO SI CHIUDERANNO I PARCHI”

Corsa contro il tempo a Roma per arginare il diffondersi della peste suina dopo il caso confermato su un cinghiale nel parco urbano dell’Insugherata, prima che si diffonda ad altri esemplari selvatici e faccia il salto ai maiali. Tra oggi e domani è attesa un’ordinanza della Regione Lazio sulle attività da mettere campo per arginare il fenomeno. Oggi si è intanto riunita l’Unità di crisi con il Commissario nazionale all’emergenza, Angelo Ferrari, che sta gestendo già i casi di Piemonte e Liguria (riscontrati dalla fine dello scorso anno), con gli esperti del ministero della Salute e i rappresentanti delle Istituzioni locali. Giornata anche di sopralluogo sull’area interessata “per ora abbastanza ristretta”, dice il Commissario Ferrari. L’obiettivo principale è quello di preservare gli allevamenti di suini che nel Lazio contano 50mila capi, potenzialmente a rischio, dice la Coldiretti. Per questo il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, è stato delegato dal ministro Roberto Speranza alla gestione dell’emergenza della Peste suina africana (Psa), con l’obiettivo anche di prevenzione della sua diffusione nei suini di allevamento, in costante raccordo con il Segretariato generale e le Direzioni generali del ministero della Salute interessate, con il supporto tecnico e amministrativo della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari. “Con il Commissario siamo già al lavoro per attuare azioni e misure opportune ed efficaci per contenere la diffusione del virus. Ciò è reso possibile anche grazie al fondamentale e prezioso contributo dei nostri Istituti zooprofilattici sperimentali”, dice Costa. Ora la prima cosa da fare, spiega il Commisario straordinario Ferrari, è comprendere” l’ampiezza della diffusione della malattia”, che non è trasmissibile all’uomo ma è letale per gli animali che la incontrano. “Dovrà essere fatta una indagine molto attenta per stabilire se la malattia è passata oltre il Grande raccordo anulare. In tal caso la cosa sarebbe molto più complessa”. Se non ci sono state fughe al di là dell’anello stradale urbano “forse qualche buona notizia la potremo dare tra breve”. “È un’ emergenza ma speriamo – dice Ferrari – che sia un’emergenza contenibile e per contenerla abbiamo bisogno dei cittadini che devono compredere il pericolo di questa malattia che non è rischiosa per l’uomo” ma l’uomo può diffonderla nel territorio. Verranno quindi prese misure ad hoc. “Non credo che si chiuderanno i parchi – dice Ferrari – ma dovrà essere posta grande attenzione a dove si cammina, come si cammina e arrivare anche alla disinfezione delle scarpe. È un virus che perdura molto nel tempo e bisogna prendere provvedimenti”. Dalle associazioni la “richiesta di segnali a difesa dell’intero settore”, dice Flavio Pezzoli, presidente dell’Ordine degli Agronomi di Roma e Provincia, mentre Stefano Tiozzo della Cia di Roma chiede “subito un tavolo crisi in Regione Lazio”. Per gli industriali delle Carni e dei Salumi di Assica, preoccupati, il caso di Roma “è un altro scossone dopo che la presenza di Psa sul territorio italiano da gennaio ha portato alla perdita di circa 20 milioni di euro al mese”. In tutto al momento in Italia sono stati riscontrati 115 casi, di cui 114 in Piemonte e Liguria. (Ansa)

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POST DEL 5 MAGGIO 2022

Un caso di peste suina africana (Psa) in un cinghiale è stato rilevato a Roma. Lo rende noto il commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Ferrari. “Sì, c’è un caso, la zona dovrebbe essere quella del parco dell’Insugherata. Stiamo effettuando i controlli necessari”. Se confermato sarebbe dunque il primo caso di peste suina, malattia virale che colpisce maiali e cinghiali, fuori dall’area sino ad ora interessata, ovvero quella che va dalla provincia di Genova e si estende in direzione del Piemonte fino a Serravalle Scrivia (Alessandria) in 114 comuni. Il caso è stato segnalato e individuato dall’Istituto zooprofilattico del Lazio e confermato dallo Zooprofilattico Umbria e Marche, centro di riferimento nazionale su questa malattia. Oggi è convocata – come si apprende – la riunione del gruppo di esperti che lavora sulla Psa, che si riunisce periodicamente per analizzare i casi, ed è stato attivato il monitoraggio sulla zona per delimitare i confini dell’area interessata. Avviate anche le procedure di notifica europea.

LA PESTE SUINA AFRICANA COLPISCE SOLO I SUIDI E NON SI TRASMETTE ALL’UOMO

La Psa non è trasmissibile all’uomo, infetta solo i suini e finora è stata individuata solo sui cinghiali. Ma la mortalità è del 90% e il rischio del passaggio agli allevamenti e le possibili ripercussioni economiche sulla filiera produttiva – che vale oltre 1,4 miliardi di euro tra le principali regioni produttrici, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana – impongono il massimo della cautela. Un dato per tutti: secondo i numeri citati da The Guardian nel 2019 circa 1/4 della popolazione mondiale di suini era destinata a scomparire. In Cina sono stati soppressi decine e decine di milioni di maiali. “Nella provincia di Roma – stima la Coldiretti – si calcola la presenza di oltre 20mila cinghiali che, oltre a distruggere i raccolti e spaventare i cittadini, rappresentano anche un danno economico concreto per le misure di contenimento della commercializzazione che scattano dopo l’accertamento del contagio”. Anche per Cia-Agricoltori Italiani siamo davanti a una “emergenza nazionale”, peraltro “preannunciata dal proliferare indisturbato dei cinghiali in tutta Italia e per l’assenza di una legge adeguata di gestione della fauna selvatica”.

I DATI DELL’EMERGENZA TRA PIEMONTE E LIGURIA

Secondo i dati Cia, agli animali infetti in Piemonte e Liguria (i casi positivi finora accertati sono 110, di cui 67 nel territorio piemontese e 43 in quello ligure), ora si aggiungono i numeri del Lazio. Un solo caso, infatti, basta a far scattare in allarme gli oltre 12 mila allevamenti di suini attivi in regione per un totale di 43 mila capi. E soprattutto, tenuto conto del fatto che, nella sola provincia di Roma, i cinghiali in libertà sarebbero già più di 20 mila. “I cinghiali sono diventati più di 2,5 milioni, responsabili di danni all’agricoltura, aumentati del 60% nell’ultimo anno e degli incidenti stradali passati da quasi 500 tra 2018 e 2021″, fa sapere ancora Scanavino e aggiunge “serve da troppo tempo un monitoraggio vero e una riforma della Legge 157 datata 1992 che abbiamo concretamente proposto, punto per punto, almeno 4 anni fa”.

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AGGIORNAMENTO – CHI CHIAMARE PER EVENTUALI RITROVAMENTI

“Nella serata di ieri, in seguito al ritrovamento di un esemplare di cinghiale morto a causa della peste suina, si è riunita, in raccordo con il Commissario straordinario nazionale alla Peste suina africana Angelo Ferrari, la task force della Regione Lazio. La Regione metterà a disposizione da domani il numero verde della Protezione civile regionale (800803555) per segnalare eventuali ritrovamenti di animali morti e attivare immediatamente i servizi veterinari”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio. “E’ stato deciso inoltre – prosegue la nota della Regione Lazio – di individuare, sulla base delle carcasse rinvenute, al momento una sola, l’area da perimetrare e consentire gli interventi che il commissario nazionale adotterà. E’ previsto per domani mattina un sopralluogo del Commissario nazionale per definire i dettagli degli interventi necessari. E’ importante ricordare che la peste suina non colpisce gli esseri umani ma si diffonde esclusivamente tra suini e cinghiali“.

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