L’apicoltore “transumante” porta 42 milioni di api in cerca di fiori

È già all’opera con le sue api David Lombardozzi, abruzzese conosciuto come “l’apicoltore transumante” di Roccacinquemiglia, frazione di Castel di Sangro, nell’aquilano d’alta quota. Come ogni primavera Lombardozzi “pascola” 42 milioni di api portandole in giro per raggiungere le migliori fioriture del Centro Sud della Penisola. Con 720 arnie al seguito, il giovane trasporta nella notte il suo esercito di api e in questi giorni sta attraversando il Tavoliere delle Puglie facendo incetta di nettare di alberi di ciliegio, agrumi, castagni e coriandolo, per poi raggiungere l’area peligna e tornare alla “casa madre” nell’Altopiano delle Cinque Miglia dove ad attendere le “operaie” ci sono le ghiottissime fioriture di robinia e ailanto famoso Albero del paradiso. Il prodotto dell’apicoltore transumante è tra le eccellenze del Gal Abruzzo Italico-Alto Sangro.

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INQUINAMENTO E CLIMATE CHANGE SONO I VERI PERICOLI PER LE API

“Durante l’esame di apicoltura e bachicoltura, della facoltà di Scienze forestali in cui mi sono poi laureato, mi sono appassionato a questo settore e nel ’96 ho aperto l’azienda”, ha detto l’apicoltore, che produce oltre 60 tipi di confetture, marmellate e salse richiesti anche a San Pietroburgo, seconda città della Russia. “Per api e apicoltura i veri pericoli sono inquinamento e cambiamenti climatici – ha aggiunto Lombardozzi -. Per la mia azienda biologica e certificata significa fare una scelta etica anche perché, dal punto di vista economico, non conviene rispetto alle produzioni convenzionali. Chi fa questo mestiere sa che dall’equilibrio della natura dipende la sopravvivenza del settore”. (LaPresse)

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