Per l’algoritmo centinaia le specie di mammiferi da scoprire

Sarebbero centinaia le specie di mammiferi ancora da identificare, per lo più animali di piccola taglia come pipistrelli, roditori, toporagni e talpe, probabilmente sfuggiti all’occhio attento dei biologi per la forte somiglianza con specie già note. Lo suggerisce l’analisi fatta da un supercomputer, che attraverso algoritmi di apprendimento automatico, ha vagliato di milioni di sequenze genetiche di oltre 4mila specie di mammiferi note e i dati relativi a morfologia, habitat, distribuzione geografica e tassonomia di questi animali. I risultati sono pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) dall’Università dell’Ohio. La grande novità dello studio non è tanto nella stima delle specie di mammiferi ancora da scoprire (è infatti risaputo che finora è stato descritto meno del 10% delle specie viventi sul Pianeta), quanto nell’aver sviluppato un modello predittivo che indica dove trovarle, o meglio le categorie (taxa) di mammiferi che hanno più probabilità di ‘nascondere’ specie ancora ignote.

GIA’ NOTE, PER L’ESPERTO, QUASI L’80 PER CENTO DELLE SPECIE

Il modello suggerisce che potrebbero essere per lo più animali di piccola taglia e con un’ampia distribuzione geografica, dunque con una maggiore variabilità in termini di temperatura e precipitazioni. Molte specie potrebbero nascondersi nelle foreste pluviali tropicali, ma alcune potrebbero trovarsi perfino in territori come gli Stati Uniti (dove gli stessi ricercatori dell’Università dell’Ohio hanno recentemente scoperto che una specie di pipistrello diffusa in Nord America ne comprendeva in realtà cinque diverse dal punto di vista genetico). Riconoscere le specie di mammiferi mancanti all’appello è fondamentale per la loro conservazione, spiega Bryan Carstens, co-autore dello studio con Danielle Parsons, il quale stima sulla base dello studio che quasi l’80% delle specie di mammiferi nel mondo sia già stato identificato. (Ansa)

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