Mai si è adottato tanto come durante il lockdown di inizio 2021, mai si è abbandonato tanto al “liberi tutti”. E così oggi molti canili sono tornati pieni di cani che hanno bisogno – a Capodanno più che in altre occasioni – di volontari e associazioni, che riempiono come possono il vuoto lasciato da padroni spesso senza cuore. “Siamo e saremo qui anche in questo giorno di festa, come in tutti gli altri giorni dell’anno – racconta all’Adnkronos Valentina, volontaria del rifugio ‘Code Felici’ a Roma nord -. La nostra è una attività che non conosce pause, soprattutto quando in tanti si ostineranno a salutare l’anno nuovo con i botti. Qui tanti dei cani che assistiamo sono terrorizzati dai temporali, figuriamoci con i fuochi. Facciamo il possibile con i calmanti, sperando passi anche stavolta lo spavento”. E’ una coperta sempre troppo corta quella dei canili, dove ci si barcamena tra spese di veterinari, cibo e medicine.
GLI ABBANDONI AVVENGONO CON MOTIVAZIONI MOLTO DIVERSE
Gli abbandoni avvengono con le motivazioni più svariate e tristi: “C’è chi ci lascia il cane, di qualsiasi razza ed età perché ha cambiato casa, perché il figlio è allergico oppure chi ha perso un genitore e non vuole tenere il cane rimasto solo – racconta la volontaria -. Il Covid ha aggravato ulteriormente la situazione, soprattutto la crisi che ne è seguita. Più di uno è venuto dicendo che aveva perso il lavoro e quindi casa, che non potendo più badare a se stesso aveva grosse difficoltà con il cane. Nonostante la situazione sia difficile, siamo molto severi sulle adozioni – conclude Valentina -. L’augurio che faccio per il nuovo anno è che ci sia più solidarietà verso i nostri amici a quattro zampe, bastano piccole donazioni o adozioni a distanza. E a tutti dico: adottate con il cervello, non con il cuore. Perché la spinta emotiva va bene solo se sostenuta da un impegno perenne, serio e concreto”.
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