Il Trentino dice “no” alla profilazione genetica dei cani. Il provvedimento proposto dal gruppo Pd in Provincia di Trento mirava a contenere il fenomeno del randagismo e a risalire all’identità di chi non raccoglie le deiezioni dei quattrozampe e le spese per acquisire il dna sarebbero state a carico dei proprietari. Il testo della proposta è stato respinto dall’aula con 16 voti contrari, 12 a favore e 2 astensioni dei consiglieri di Onda Civica e Forza Italia. Dal 1° gennaio 2022, invece, i proprietari o detentori di cani residenti in Alto Adige saranno obbligati a far eseguire la profilazione genetica dei loro quattro zampe, con tanto di relativi costi a carico. Lo ha stabilito la legge provinciale approvata a Bolzano per normare gli ‘Interventi per la protezione degli animali e la prevenzione del randagismo’. Non solo abbandoni però. “I sequenziamenti delle analisi del dna saranno salvati nella banca dati centrale al fine di essere in grado, attraverso i test, di individuare i responsabili di chi non raccoglie gli escrementi del proprio cane”, si legge nell’atto attuativo.
Su 24zampe: Cane rinchiuso in appartamento da 1 anno salvato ad Arezzo
Su 24zampe: Milano, dalla mostra Human Dog 40mila € contro il randagismo