Nella seconda metà del ‘900 lupi, cervi e linci dell’Appennino Ligure furono quasi del tutto sterminati ma volpi, mustelidi e gatti selvatici riuscirono a resistere. Ora un fotografo di fauna selvatica e regista, Paolo Rossi, cerca di produrre un film che racconti la storia di questi animali appenninici scampati al più temibile dei nemici: l’uomo. All’epoca “i nostri monti – spiega l’autore – erano molto densamente popolati. L’uomo tagliava i boschi, creava pascoli, braccava animali selvatici e vendeva le loro pellicce: la civiltà si è sempre sviluppata a scapito delle foreste”. “Sopravvissuti all’Homo sapiens – Una storia di resistenza selvatica” è un nuovo cortometraggio per il quale Rossi cerca di raccogliere fondi “dal basso”, con un crowdfunding che termina tra tre mesi.
MANCANO TRE MESI PER RACCOGLIERE ALTRI 2.500 EURO
Un’operazione che gli è già riuscita con “Felis – Gatto sarvægo“, il film girato con Nicola Rebora nel 2018/19 e proiettato nel 2020, che racconta la vita del gatto selvatico (“sarvægo” è una parola in dialetto ligure) nelle valli più selvagge tra Liguria e Piemonte. Mancano tre mesi alla chiusura del crowdfunding produzionidalbasso, che per ora ha raccolto 5mila euro sui 7.500 che servono. Si può sostenere il progetto con un minimo di 15 euro, ottenendo in cambio un biglietto per la prima proiezione, e arrivare a donare fino a 100 o 200 €, con i quali ci si guadagna anche un’escursione sulle tracce dei protagonisti del film con pernottamento in tenda e contenuti originali e inediti. Il denaro ricavato serve a finanziare il lavoro sul campo (come spostamenti, interviste, videotrappole, riprese), quello in studio (editing video e musica) e la produzione dei premi per i sostenitori (t-shirt, foto e workshop). (foto in alto di Paolo Rossi e Nicola Rebora)